La pandemia? Tutta colpa del ministro Speranza. Lo scoop arriva dalle pagine del Domani e dalle parole - ma non era passata la norma sulla presunzione di innocenza che chiedeva discrezione alle procure? -, le parole, dicevamo, del procuratore capo di Bergamo che a quanto pare ha già emesso la sua sentenza: «Il ministro Speranza non ha raccontato cose veritiere, anche questo dovremo valutare». Insomma, secondo la procura di Bergamo che da mesi ascolta i familiari delle vittime della prima ondata, la diffusione del Covid in Italia è dovuta alla sciatteria dei vertici del ministero della Salute. Ora, per amor di verità una cosa va detta: il piano pandemico italiano era fermo da anni, ben prima peraltro dell’avvento di Speranza. Questo di certo non lo giustifica, l’assenza di quel piano è di certo una grave mancanza politica. Ma ipotizzare che la pandemia sia esplosa a causa di questa lacuna è pura fantascienza. Anche perché il Covid ha dilagato ben oltre i confini nazionali, ha colpito paesi che pensavano di poterlo fronteggiare meglio di noi. Certo, qualcuno obietterà: almeno una parte dei morti di Bergamo si potevano evitare. Difficile dirlo: l’Italia è stato il primo paese europeo ad essere investito in pieno dal Covid, sorpreso da un virus ingestibile e del quale non si sapeva nulla; la sensazione è che nessun piano pandemico avrebbe potuto salvare le vite che abbiamo perso e l’inchiesta della procura ricorda tanto il processo agli scienziati che non seppero “prevedere” il drammatico terremoto dell’Aquila.