«L’Europa come chiede Silvio Berlusconi va rifondata. Meno burocrazia e più politiche di sviluppo per macro e micro-economia. Ma Matteo Salvini e Giorgia Meloni sbagliano a chiedere il referendum per uscirne. Sennò qui ne chiediamo uno anche contro le tasse e vince il sì al 100 per cento…detto questo, David Cameron ha portato una gran confusione».Parla con Il Dubbio, Antonio Tajani, primo portavoce del governo Berlusconi nel ’94, ex giornalista di Indro Montanelli a Il Giornale, pezzo da novanta del Cav in Europa, dove è vicepresidente per il Ppe del Parlamento Ue.Vicepresidente Tajani, ci faccia da guida nel ginepraio post- Brexit. Intanto, cosa farà il parlamento europeo?Domani (oggi ndr) ci sarà una risoluzione che verrà votata in plenaria. Una risoluzione in cui si affermerà che l’Europa deve andare avanti.D’accordo, ma come? Divorzio breve con la Gran Bretagna e non consensuale, come chiede il presidente della Commissione Jean Paul Juncker?Bisogna vedere quando l’Inghilterra formalmente presenterà la richiesta di uscita. Ci sono due anni di tempo. Quindi, non è una cosa immediata anche se non si può però stare neppure a tergiversare.Ma emergono due linee: quella di Juncker e quella della Cancelliera tedesca Angela Merkel che si sta mostrando più cauta. Che succede?Forse dicono la stessa cosa. Non bisogna decidere domani mattina, ma prima si fa e meglio è.Il ministero degli Esteri della Repubblica Ceca e non solo chiede dimissioni immediate del Presidente della Commissione Ue, nel mirino di tanti altri. Che ne pensa?Si può essere anche critici con Juncker, ma non mi pare che dipenda tutto da lui.Brexit è anche figlia di uno scontro interno ai Conservatori. Prima l’amico-nemico di David Cameron, Brian Johnson ha detto che bisognava uscire dalla Ue ora dice che bisogna tornarci, così come afferma il premier dimissionario. Che opinione ha?Secondo me è stata fatta una gran confusione da parte di Cameron. Giocava una partita di poker ad alto rischio e l’ha persa. Ha cercato di vincere puntando sul referendum ed è stato sconfitto. Il risultato è stato che ha creato una gran confusione in Europa e nel suo Paese. Non mi sembra una cosa che alla fine gli faccia fare una bella figura.I maliziosi dicono: Merkel e con lei il ministro delle Finanze Schauble (il falco per antonomasia soprattutto con la Grecia), sarebbero più morbidi con l’Inghilterra perché destinataria di buona parte dell’export della Germania. È così?Io so che Merkel cerca sempre di evitare rotture e con la Gran Bretagna ha un rapporto consolidato. Bisogna vedere cosa succederà nelle prossime ore in Gran Bretagna, tenendo presente la richiesta della Scozia di non uscire dalla Ue.E però è una faccenda in cui i grandi protagonisti sono tutti del Ppe. Lei, da vicepresidente del Parlamento europeo proprio per conto del Ppe e vicepresidente dello stesso Ppe, che suggerimento dà? Il premier italiano Matteo Renzi ha detto che non bisogna perdere altro tempo, che l’Europa deve essere rilanciata…Io l’ho detto fin dall’inizio: bisogna rivedere i Trattati e rendere più moderne e più a misura di cittadino le regole comunitarie. I tre temi da affrontare sono la crisi economica, l’immigrazione e il terrorismo.Come?Bisogna avere un Consiglio Giustizia e Affari interni, che possa avere gli stessi poteri dell’Ecofin (riunione dei ministri finanziari ndr) e cioè che possa prendere decisioni vincolanti. Lo stesso discorso va fatto per il Consiglio competitività, che va trasformato in Consiglio Industria quindi avere gli stessi poteri dell’Ecofin per sostenere l’economia. E così avere una politica europea che non sia soltanto a sostegno del risanamento dei bilanci pubblici ma anche a sostegno all’industria e alle imprese. Della politica macroeconomica ma anche microeconomica. Poi, dobbiamo cambiare le regole della concorrenza. Sono obsolete e vanno cambiate, perché competano con il mondo e diano vita a “campioni” europei.Quindi, meno burocrazia e più politiche economiche di sviluppo?Esattamente. Si tratta proprio di avere una politica industriale europea.Il premier italiano Matteo Renzi terrà botta a questa situazione?Io mi auguro che l’Italia sia sempre più protagonista. Inutile che ci lamentiamo di Merkel, se non contiamo, la colpa è nostra.Berlusconi ha chiesto non solo di rivedere i Trattati ma anche un congresso rifondativo del Ppe. Di che si tratta?Di dare più slancio e rifondare l’Europa, secondo lo spirito delle origini. Rifondare quindi un’Europa che abbia un ruolo politico e non si occupi solo di burocrazia ed economia, ma possa avere una politica di difesa e estera comune.Lei ha già detto di no a Salvini e Meloni che invece chiedono di rivedere la clausola della nostra Costituzione che ci impedisce di fare un referendum. Ma davvero non si può fare?È così. Siamo in una democrazia parlamentare. Sennò, per dire, facciamo il referendum contro le tasse e allora vince il sì al 100 per cento… Ma non è così che si risolvono i problemi. Non credo che tornando ai nazionalismi si trovi la soluzione. Salvini io non ho ancora capito bene se vuole uscire dall’Unione o dall’euro… Non capisco bene davvero quale sia la proposta del leader della Lega Nord e di Meloni (leader di Fratelli d’Italia ndr). Se si tratta di rivedere i Trattati sono d’accordo, ma su altro non capisco di cosa stiamo parlando.Ma cosa pensa dello sbianchettamento del blog del M5s, da antieuropeisti al contrario, con in testa Luigi Di Maio che è parso quasi più europeista di lei? Non crede che così cerchino sempre più di pescare nel bacino dei voti vostri?Mi sembra chiaro che il loro obiettivo sia quello di andare al governo. Noi che siamo un’altra forza dobbiamo creare una vera alternativa.Però con Mariano Rajoy in Spagna i popolari europei riprendono ossigeno. Che trarre da questa vittoria seppur problematica?Il Ppe deve assumere la nuova guida di questa stagione di rinnovamento e cambiamento della Ue.E in Forza Italia, anche dopo il “cantiere” a Parma di Salvini che succede?Noi siamo per l’unità del centrodestra ma nessuno ci può chiedere di rinunciare alla nostra identità, la carta dei valori è quella del ’94 che presentò Berlusconi: noi siamo nel Ppe da prima che Merkel diventasse Cancelliere e vogliamo restarci. Forza Italia era e resta un forza moderata e responsabile.