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Rosato
Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e colonnello renziano, spiega che «se il Parlamento deciderà di eleggere Draghi al Colle, gioco forza bisognerà che prima si definisca un nuovo assetto di governo» e che «fare calcoli politici su una disponibilità di Mattarella alla rielezione che al momento non c’è è un’operazione finalizzata a non affrontare le questioni».
Onorevole Rosato, a che punto è il progetto di federazione con Coraggio Italia sia in vista del voto per il Colle sia in vista delle prossime Politiche?
Distinguerei tra un progetto politico che guarda al 2023 e il voto del Quirinale. Sulla corsa al Colle conterà chi saprà assumere un’iniziativa più capace di coinvolgere tutte le forze politiche e noi siamo impegnati su questo. Spero che potremo farlo anche insieme agli altri gruppi che fanno riferimento all’area centrista.
Oggi voi di Italia viva vi vedrete per definire la strategia per il Quirinale. Parlerete anche di nomi?
Mi sembra che di nomi si parli a sufficienza sui giornali. Oggi faremo il punto tra di noi nella consapevolezza che parlare di nomi è ancora prematuro e che bisogna responsabilizzare tutti sul mettere insieme l’elezione del capo dello Stato e la continuità di governo.
Salvini dice che la Lega resterà al governo anche senza Draghi presidente della Repubblica. Vi fidate?
Se il Parlamento deciderà di eleggere Draghi al Colle, gioco forza bisognerà che prima si definisca un nuovo assetto di governo. Che per quanto ci riguarda deve avere la stessa maggioranza parlamentare.
Dunque non temete possibili addii alla maggioranza dal centrodestra.
Se c’è un maggioranza che vota per Draghi al Quirinale, quella stessa maggioranza deve esprimere anche un nuovo governo. Non posso immaginare che Draghi sia un elemento divisivo di questa maggioranza.
Politicamente un inquilino di palazzo Chigi diverso da Draghi non faticherebbe un po’ troppo a tenere insieme partiti così diversi?
Lo dico con chiarezza: il miglior presidente del Consiglio che abbiamo è Mario Draghi. La persona che meglio può tenere insieme questa maggioranza è lui e qualsiasi scelta di tipo diverso parte da questa consapevolezza.
Si è tornati a parlare di un Mattarella bis dopo che Enrico Letta ha detto che non ci sarebbe niente di meglio. Lo spiraglio è ancora aperto?
Continuo a pensare che Mattarella abbia usato parole molto chiare. Ma lo dico per rispetto all’attuale presidente della Repubblica, mica perché non sarei più che contento di una sua eventuale disponibilità. Fare calcoli politici su disponibilità che non ci sono mi sembra un’operazione finalizzata a non affrontare le questioni.
Nel centrosinistra si parla di uscire dall’Aula al quarto scrutinio per evitare possibili voti in favore di Berlusconi. Farete lo stesso?
Bisogna chiederlo ai singoli partiti. Per quanto mi riguarda non ho difficoltà a pensare che i nostri grandi elettori voteranno tutti secondo le indicazioni che decideremo insieme. Della nostra compattezza e coerenza ne sa qualcosa Conte e la sua fantasiosa ricerca dei famosi responsabili.
È possibile un accordo tra centrodestra e centrosinistra su un nome diverso da Berlusconi?
Non è possibile. È indispensabile. Senza un accordo tra centrodestra e centrosinistra, questa volta non si elegge il presidente della Repubblica. Se il centrodestra gioca bene le sue carte avrà la possibilità di indicare un nome che sappia unire.
Cosa cambierà con le nuove regole introdotte per evitare la diffusione del contagio durante gli scrutini?
Penso che sia una diversità che in qualche modo inciderà. Non so come, nessuno può dirlo, ma inciderà. Sia per le assenze forzate sia per le modalità diverse di confronto. Ma sono ottimista e penso che questo Parlamento, paradossalmente, riuscirà a trovare una soluzione in tempi brevi e con uno spirito unitario.
A proposito di spirito unitario, da molte forze politiche si chiede di reintrodurre il bonus psicologico che è stato tagliato dalla legge di Bilancio. Può dare rassicurazioni su questo fronte?
In una legge di Bilancio condizionata pesantemente anche nel metodo, rispetto alla sua discussione e approvazione, purtroppo può succedere che qualcosa sia lasciato indietro. Ma per fortuna è tutto rimediabile. So che il ministero dell’Economia ci sta lavorando e confidiamo che ci presenti rapidamente una soluzione. Per questo per tante altre questioni che sono sul tavolo. A cominciare dal caro bollette e dai ristori per le attività in particolare del turismo, penalizzate da questa ulteriore ondata.
Tornando all’ipotesi Draghi al Colle, pensa che un eventuale nuovo governo dovrà accordarsi anche su una nuova legge elettorale?
Paradossalmente vado contro corrente. Penso che se viene detto Draghi al Colle, la legge elettorale resterà quella che è. Nel caso invece che venga eletta una figura diversa si potrebbe trovare anche un accordo su una nuova legge elettorale che molti vorrebbero di stampo proporzionale.
Molti tra cui anche voi?
Il dibattito sulla legge elettorale non ci appassiona. Ma questo non vuol dire che non siamo pronti a discuterne. Le leggi elettorali sono regole, in cui l’importante è ritrovarsi nella maniera più ampia possibile.
Tra qualche ora si celebreranno i funerali di Stato per David Sassoli. Qual è il suo ricordo personale di Sassoli?
David è stato un uomo, un politico e un giornalista dal grandissimo spessore umano. Ha amato profondamente il giornalismo e ha vissuto la politica in maniera molto coinvolgente, dedicandosi in particolare a quella che lui ha individuato come la nostra casa, cioè l’Europa. Lo ha fatto da patriota e da amante delle istituzioni e per questo è nostro dovere ricordarlo e portare avanti i suoi ideali.
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