Troppo lunga la lista dei politici indagati, processati sui giornali e cacciati da partiti e istituzioni senza neanche aspettare uno straccio di sentenza di primo grado. Davvero impossibile fare un elenco affidabile dei sindaci e dei governatori eletti dal popolo e deposti da un pm con un avviso di garanzia spedito mezzo stampa.E sì perché il caso del sindaco Marino è solo l'ultimo di una lunga serie. Poco prima di lui era toccato al governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani. Eletto dai cittadini emiliani, Errani fu travolto dall'accusa di falso ideologico nel processo d'appello bis per il caso "Terremerse". Errani fu inseguito da questa accusa per sei lunghi anni fino a che, nel 2014, quando era ancora governatore dell'Emilia Romagna capitolò e decise di dimettersi. A distanza di due anni, però, Errani è stato assolto. «Finalmente è finita - ha scritto su facebook appena saputo dell'assoluzione definitiva, nel giugno scorso - Con questa sentenza di assoluzione si chiude una lunga vicenda processuale che forse non avrebbe dovuto nemmeno aprirsi».Prima di lui fu la volta dell'ex presidente della provincia ed ex presidente del consiglio regionale lombardo, Filippo Penati. Individuato dai pm come il fulcro del presunto "sistema Sesto", Penati fu accusato di aver intascato soldi dall'imprenditore Piero Di Caterina, suo grande accusatore. Anche lui decise di lasciare la poltrona di presidente del Consiglio lombardo. Ma dopo quattro lunghi anni il tribunale stabilì che non ci fu alcuna corruzione né finanziamento illecito. Nulla di nulla. Il diretto interessato non disse nulla. Ci pensò Bersani a dire qualcosa: «Assolto Penati, ma quanti sono lunghi 4 anni però... ». Vero: davvero troppi quattro anni di odissea giudiziaria e di silenzi di una classe politica annichilita e sotto scacco.