«Quello di Stefano Parisi è un atto di coraggio e di apertura che rilancerà il partito». Stefania Prestigiacomo - parlamentare di Forza Italia e da sempre vicinissima al presidente Silvio Berlusconi - è convinta che l'iniziativa, che pure ha fatto storcere il naso ad alcuni dei big del centro-destra, si rivelerà vincente per aprire una nuova fase politica.Lei quindi apprezza l'iniziativa "costituente" di Parisi?La considero assolutamente positiva, perché permetterà l'allargamento di Forza Italia a nuove energie. La politica si fa in Parlamento ma anche e soprattutto tra la gente e Parisi ha in progetto di coinvolgere quella società civile che da sempre guarda a noi moderati ma che ha deciso di stare a casa alle ultime consultazioni elettorali.Eppure qualcuno ha già espresso grossi dubbi...Ci sono intonazioni diverse e lo riconosco, ma sono anche convinta che alla fine la voce sarà una sola. Non vedo alcuno spazio per nuove scissioni. Parisi, poi, è stato estremamente collaborativo e lavora per includere il più possibile. Sono convinta che alla fine il partito convergerà intorno a questo progetto.Nonostante in molti lamentino la poca ortodossia del modo in cui è nato?Sciogliamo ogni equivoco: Stefano Parisi ha ricevuto un preciso incarico da parte di Silvio Berlusconi, come del resto è successo a molti altri nel corso degli anni. Non vedo nulla di nuovo in questo.Possiamo parlare, allora, di un Berlusconi "padre nobile" del progetto?Silvio Berlusconi è e rimane il nostro leader assoluto. Non vedo all'orizzonte alcun passaggio di consegne, ma è chiaro che sarà il presidente a decidere come impegnarsi.Nessun passaggio di consegne, dunque?Il suo stop è coinciso un po' con il periodo estivo, un po' anche con il suo stato di salute. Al netto delle vicende giudiziarie, che noi tutti auspichiamo si concludano positivamente dopo il ricorso alla Corte dei diritti umani di Strasburgo (Berlusconi non è candidabile in Parlamento, a causa della legge Serverino ndr), l'autunno lo Berlusconi tornare da protagonista.Allargando lo sguardo alla galassia del centro-destra, esistono margini per ricucire l'asse con Lega Nord e Fratelli d'Italia?Dobbiamo essere realisti: nessuna forza politica oggi può pensare di correre da sola. Per vincere dobbiamo rimettere insieme l'elettorato, il che significa ritrovare i nostri alleati storici. E confido che si siano tutti i margini per farlo.Eppure i toni di Matteo Salvini sono molto diversi dai vostri. Abbaia ma non morde?Forza Italia e la Lega Nord governano insieme in molti territori e lo fanno con serietà. Chi conosce la Lega sa che da sempre alza i toni quando fa opposizione, ma che poi al governo è capace di essere un interlocutore affidabile.Il dibattito politico è tutto rivolto al referendum di ottobre. Forza Italia è unita intorno alle ragioni del no?Certo. Le dirò di più: questa legge costituzionale è stata un'occasione persa, perché insufficiente. Noi abbiamo sempre ritenuto che una riforma fosse necessaria al Paese, io per prima sono una presidenzialista convinta, e credo che si sarebbe dovuto davvero buttare il cuore oltre l'ostacolo e osare di più.Che cosa ha sbagliato il governo Renzi?L'errore è stato personalizzare il dibattito intorno alla figura di Matteo Renzi. Ora, nonostante lui provi a rimangiarselo, l'opinione pubblica non esprimerà un voto sul merito della riforma, ma sul suo governo. E lui non potrà che trarre le conclusioni, nel caso di un esito negativo.Nessun margine di dialogo, dunque?Spiace che questo governo non abbia voluto mai ascoltare l'opposizione, in modo quasi preconcetto. L'unica ricerca è stata quella di singoli voti per trovare la quadratura nei momenti di crisi, e credo che Renzi pagherà lo scotto di questo atteggiamento.L'orizzonte, quindi, è quello di un ritorno a due poli senza il centro?Non esiste alcuna ipotesi centrista credibile. Il nostro sistema politico ha dimostrato di tendere a un netto bipolarismo e ritengo che ciò sia un bene per il Paese, perché non permette il prevalere degli estremismi.E quindi dove colloca il Movimento 5 Stelle?Con quello che sta succedendo a Roma, i 5 Stelle stanno dimostrando una litigiosità e un'impreparazione assolutamente incompatibili con il governo del Paese. E' stato facile per loro raccogliere un voto di dissenso, ma i fatti di questi giorni dimostrano che risolvere i problemi e amministrare significa ben altro.Eppure hanno conquistato milioni di voti...Io per prima in un certo senso speravo di venire smentita e che Virginia Raggi potesse offrire linfa nuova alla politica. Invece, è il disastro ovunque i 5 Stelle amministrino, dalla piccola Quarto alla Capitale. E pensare che criticavano noi di Forza Italia per come gestivamo il partito!In che senso?Ci hanno accusati di subire una gestione padronale da parte del presidente Berlusconi, ma almeno lui è un uomo di conclamata statura e capacità, dimostrata in tutti i campi in cui si è impegnato e comunque in Fi si è sempre discusso alla luce del sole. Loro invece prendono ordini da un'anonima società milanese, dopo aver gridato alla democrazia diretta.