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Berlusconi e Cicchitto in aula
«Vannacci? Mandato da Putin. Tarquinio? Ormai il Pd punta a raccogliere voti dappertutto. Il premierato? Non mi convince, ma guai a evocare Matteotti». Chiacchierata a tutto campo con Fabrizio Cicchitto.
Che ne pensa del generale Vannacci che evoca la decima mas in vista delle Europee?
Io su Vannacci ho una mia opinione, che mi rendo conto essere opinabile e complottista. Dopo aver letto il suo primo libro, mi sono convinto che abbia dei legami seri con la Russia di Putin. Che lo ha proposto poi a Salvini per candidarlo al Parlamento europeo, e lui non ha potuto direi di no. Vannacci è stato per due anni addetto all’ambasciata russa e dalla mia esperienza in commissione Esteri so che ci sono state molte pressione in passato, anche su ambasciatori con i quali ho discusso animatamente, perché diventassero filorussi. Insomma i russi hanno sempre cercato di portare dalla loro parte chi lavora da loro.
Tuttavia Vannacci non è la Lega, e le sue posizioni sono diverse da quelle di gran parte dell’apparato dirigente leghista. O no?
Guardi, di certo non mi scandalizza che nel suo libro abbia parlato degli omosessuali, del razzismo e così via perché sono argomenti tipici della destra reazionaria. Tuttavia poi nel libro aggiunge tutta una sviolinata sulla sicurezza dei parchi russi in cui le donne non corrono rischi che è tipica dell’esaltazione per quel campo. Da sempre la Russia di Putin appoggia le posizioni di estrema destra da Le Pen a Afd. Prima l’Urss appoggiava i comunisti, oggi la Russia appoggia i parafascisti come Vannacci. Poi c’è un’altra parte di Lega che ha orientamenti opposti a Salvini. Ma Vannacci non è folklore, è qualcosa di peggio.
Pensa che Forza Italia riuscirà a sorpassare il Carroccio nelle urne grazie alla nuova linea impressa da Tajani?
È tutto imprevedibile, perché c’è una quota rilevante di astenuti che falsano un po’ tutto. Confesso che l’ultimissimo Tajani mi delude un po’ sulla politica estera. Sia lui che lo stesso governo, che dice “noi non siamo in guerra con la Russia ma appoggiano l’Ucraina”. E io rispondo: ma se la Russia bombarda Kharkhiv con cannoni piazzati in Russia, possibile che gli ucraini non possano rispondere a questi attacchi? In questo modo verranno inevitabilmente massacrati. E trovo incredibile che tutti questi giovanotti che fanno grandi manifestazioni perché Israele bombarda non facciano altrettante manifestazioni contro la Russia. Si dovrebbe quantomeno essere equanimi nella condanna di tutti i bombardamenti.
I ragazzi si stanno facendo sentire nelle università, e anche sui social il sostegno alla Palestina è ampio: non la ritiene una legittima presa di posizione?
Francamente io ritengo che impedire nelle università di far parlare qualsiasi posizione legata a Israele sia un tipo di squadrismo. Il pavido rettore della Statale di Milano ha impedito che si svolgesse un convegno su Israele e invece di chiamare le forze dell’ordine perché difendessero i partecipanti ha vietato il convegno. C’è lo squadrismo fascista, quello palestinese, quello di estrema sinistra. Ma sempre di squadrismo si parla.
Il candidato del Pd Tarquinio ha proposto di sciogliere la Nato e il partito ha risposto che non è la linea ufficiale: che ne pensa?
Penso che in teoria sia impossibile far convivere nello stesso partito posizioni così opposte. Tuttavia il Pd ha rinunciato a essere partito di governo e punta ormai a prendere voti dappertutto. Non ha un’alternativa di governo, altrimenti avrebbe una posizione di politica estera molto chiara. Il Pd nella sua storia ha sempre avuto una linea atlantista e filoeuropea, ma ora che siamo in campagna elettorale giustappone riformisti come Quartapelle, Pinotti, Guerini e altri a personaggi come Tarquinio e Strada.
Venendo alla maggioranza, il Cdm ha approvato la separazione delle carriere: è una vittoria di Berlusconi, come dice Tajani?
Tajani lo dice in una logica elettorale, e se la mettiamo su questo piano non ne veniamo fuori. Secondo me è la vittoria di Falcone. Voi stessi avete pubblicato un brano di Falcone inequivocabile. Falcone sostiene la separazione delle carriere anche alla luce della specializzazione dei magistrati, che lui difendeva. Oltre che il pm, una volta c’era il giudice istruttore, specializzato nel fare indagini. Una figura eliminata con conseguenze assai negative, perché sono aumentati i poteri politici e mediatici di chi non sa fare le indagini e commette pasticci inenarrabili. E aggiungo: non è vero che se separi le carriere allora il pm va sotto il governo. Chi l’ha detto? Può andarci se così fosse scritto, ma non è scritto e quindi non sarà così.
Pietro Grasso su Repubblica ha detto che Falcone si rivolterebbe nella tomba se sapesse che viene ritenuto a favore della separazione delle carriere…
Beh, Grasso dovrebbe allora contestare quello che Falcone ha scritto. Grasso è colui che nel 2012 lodò il governo Berlusconi per le leggi che avevano consentito di sequestrare ai mafiosi 40 miliardi, e poi da presidente del Senato accettò la richiesta dei grillini di votare a scrutinio palese e non segreto su Berlusconi. È una figura animata da grande faziosità e non attendibile.
Anche il premierato è ritenuto da alcuni un lascito di Berlusconi: ci sono rischia di autoritarismo, come pensano in molti?
Non ho una posizione pregiudiziale contro il premierato. Ho condiviso le posizioni di Calderisi, che pone interrogativi sul merito. Il premierato presenta molti quesiti da risolvere, primo tra tutti quello che dovrebbe essere chiara fin da ora la futura legge elettorale, e invece non lo è. In ogni caso è materia di discussione e se fossi in Parlamento non so se lo voterei ma non perché la considero l’anticamera del fascismo. Il premierato può essere buono o cattivo ma va discusso sul merito. E per favore non evochiamo Matteotti o simili perché cadremmo nel terreno della volgarità assoluta.
Sull’Autonomia invece si sono messi di traverso i vescovi, tornati nell’ultimo periodo a “fare politica”: che ne pensa?
Ho grandi dubbi nel merito sull’Autonomia, ma detto questo non so cosa c’entrino i vescovi. Ho parlato con Giampaolo Galli, uno dei maggior esperti sul terreno del debito pubblico e affini, il quale mi ha spiegato che emergerebbero enormi problemi su questo terreno e quindi sono preoccupato. Quindi sono tutt’altro che favorevole all’Autonomia differenziata, ma resto esterrefatto di fronte all’intervento dei vescovi.