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È l'unica leader del centrodestra che finora ha avuto in questa campagna referendaria un confronto diretto con Matteo Renzi. Più che confronto uno scontro, con tanto di fuori onda al calor bianco. Ma Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, neomamma di Ginevra, è rimasta nello stile di vita la "ragazza" che guidava "Azione giovani" di An e anche ora per gli spostamenti continua a usare il motorino, a bordo del quale si trova quando Il Dubbio le telefona.Onorevole Meloni, lei, più che Grillo, sembra l'unica dei leader a far perdere le staffe al premier. A Porta a Porta ci è andata giù dura dandogli del bugiardo ma lui pure ha reagito in modo davvero molto irritato. Come se lo spiega? La teme?Loro (i sostenitori del Sì ndr) hanno detto che il fronte del No non sa che cosa dire, io ho replicato che se fossero scesi dal piedistallo dei loro monologhi e si fossero venuti a confrontare lo avremmo spiegato ampiamente perché votiamo No alla riforma. Quindi quando ne ho avuta l'occasione, siccome lui non è abituato al confronto, il ragazzo si è innervosito. Dopodiché ribadisco che sono rimasta choccata dalla quantità di bugie che Renzi ha dovuto dire. Addirittura negare che hanno fatto una legge elettorale che consente di fatto di rinominare le segreterie dei partiti e il grosso dei parlamentari, penso significhi essere dei bugiardi cronici. Se ci fosse una medicina per curare le persone che dicono bugie Renzi avrebbe l'esenzione dal ticket! Perde quindi le staffe perché non è abituato a trovarsi di fronte qualcuno che risponde alle sue menzogne. Io le cose me le leggo e me le studio.Ma se vincesse il No neppure un caffè con lui per riscrivere la legge elettorale?Lui ha fatto tutto da solo. Ribadisco che per me la prossima legge elettorale la può tranquillamente proporre lui come ha fatto con la precedente, purché la legge elettorale non sia utilizzata come alibi per non consentirci di votare. Se vince il No si deve tornare a votare. Si può fare una legge elettorale con Renzi dimissionario nelle settimane in cui lui prepara gli scatoloni. E si torna subito alle urne. Quello sul quale non sono disponibile è che mi si dica che ci vuole un governo per fare la legge elettorale e ci teniano un governo per altri due anni. Il quarto di fila non scelto dai cittadini. Dopodiché siccome l'Italicum insegna che non c'è legge che consenta di vincere quando fai politiche pessime, una cosa che Renzi ha capito, per me va bene qualunque legge elettorale. Tanto la gente se non ti vuole votare non ti vota lo stesso.Quindi, le va bene anche il proporzionale proposto da Silvio Berlusconi?Io preferisco di no. La legge proporzionale ottimizza il mio consenso, quindi se ragionassi in termini egoistici dovrei preferirla, ma difficilmente porterebbe a una maggioranza per qualcuno. E quindi imporrebbe successivamente un governo di larghe intese. E siccome penso che la politica si faccia sulle idee non so come potrei fare le larghe intese con Renzi quando penso che lui sia l'esatto contrario della mia visione del mondo. E non so neanche come faccia a dirlo Berlusconi perché Renzi è anche l'esatto contrario della sua di visione del mondo.Quale modello preferisce?Secondo me, una legge che metta insieme il principio di governabilità con quello di rappresentatività è la legge perfetta. Per noi di Fratelli d'Italia si può anche partire dalle modifiche minime all'Italicum che è la cosa più veloce da fare. Quindi preferenze, premio di maggioranza sulla coalizione e adeguamento al Senato.Lei con il capogruppo di Fd'I alla Camera, Fabio Rampelli, siete stati i primi a proporre le primarie di coalizione per legge. Ora Berlusconi ha aperto a questa ipotesi ribadendo che appunto servono regole. Soddisfatta?Sono d'accordo con Berlusconi. Noi siamo stati i primi a depositare una legge per normare le primarie, perché, come dice Berlusconi, le primarie fai da te si prestano a rischi di vario genere. Propongo quindi a Berlusconi di chiedere tutti insieme che nella modifica della legge elettorale ci siano le primarie normate per legge. Ma questo non deve diventare un alibi per non farle. Quindi, se vengono regolate meglio, ma anche se non ci fosse una legge secondo me si devono fare lo stesso.Berlusconi si è detto pronto a ricandidarsi alle politiche se da Stasburgo venisse parere favorevole al suo ricorso. E Matteo Salvini ha risposto: faccia le primarie anche lui. Ma in attesa di quella sentenza lei non crede, come ha osservato Luigi Bisignani, che l'ex premier correrebbe alle primarie con la zavorra della sua incandidabilità? Non si rischierebbe un risultato falsato?Ma di queste cose parleremo dopo il 5 dicembre. Non bisogna mettere il carro davanti ai buoi. Intanto, bisogna mandare a casa il governo Renzi. Intanto bisognerà parlare di programmi, su come si trova un comun denominatore su l'immigrazione, il rapporto con l'Europa, il fisco, il lavoro, il welfare, la famiglia, i temi etici. E poi si individueranno metodi di selezione per scegliere chi sarà il portabandiera. Non vanno bene le primarie? Me se ne proponga un altro. Certo, l'autoproclamazione o le riunioni tra i segretari di partito sono superati.Salvini già si è detto disponibile a fare il candidato premier.Noi abbiamo sempre detto che eravamo tutti candidati e candidabili alle primarie, quindi ci candidiamo.Salvini dice che anziché centrodestra si dovrà chiamare la vostra alleanza sovranista.Veramente lo ho detto io per prima. Io penso che bisogna comprendere quale è la sfida aperta in tutto l'Occidente e cioè la sfida tra chi difende gli interessi dei pochi, come fa il governo Renzi, e quindi delle consorterie, della grande speculazione, delle grandi concentrazioni economiche, del grande capitale e dall'altra chi difende i diritti dei molti, quindi il popolo, con la sua sovranità. Questa è la sfida in tutto l'Occidente dove si stanno affermando movimenti definiti populisti che invece sono sovranisti perché ci sono moltitudini abbandonate dall'intellighentja, dal pensiero unico. La sfida del centrodestra deve essere quella di una federazione sovranista, capace di mettere L'Italia e gli italiani prima di tutto. Questa è la nuova frontiera della nostra rappresentanza. E' una cosa che possiamo fare solo noi perché su tutte le questioni dirimenti dai flussi migratori alla famiglia, il Movimento Cinquestelle vota come l'establishment.Non teme la concorrenza di Grillo?E' concorrenza. Ma bisogna spiegare ai cittadini che si presenta come il movimento anti-establishment ma poi però sulle questioni cruciali vota come il Pd.Intanto, Fillon ha vinto le primarie del centrodestra in Francia.Ma anche Fillon che rappresenta in teoria il centrodestra moderato mi pare abbia stravinto le primarie con un programma tutt'altro che moderato. Si stanno tutti riorganizzando, perché hanno capito che la sfida è delle parole d'ordine, delle idee e proposte chiare, del basta con il politicamente corretto. La gente vuole sapere la verità.