Professor Cacciari, da dove arriva la vittoria a valanga del centrodestra alle Amministrative?

È molto semplice: i partiti del centrodestra conoscono le regole del gioco, il centrosinistra no. Quindi la destra si presenta insieme e vince mentre gli altri, che non si coalizzano, perdono.

Come ha fatto allora a vincere il centrosinistra a Brescia e Vicenza senza un’ampia coalizione tra Pd e Cinque Stelle?

Se lei prende l’asse autostradale Torino- Venezia, lungo quell’asse tutte le città più importanti vengono vinte di quando in quando dal centrosinistra. Perché sono città dove c’è una base industriale solida, non ci sono problemi di disoccupazione, insomma la gente sta meglio. E vota per il centrosinistra.

La solita storia della sinistra lontana dagli ultimi, insomma.

Il centrosinistra in Italia ormai è rappresentativo dei ceti più solidi, culturalmente ed economicamente. E poi ci sono le masse popolari che sono sparite. È matematico. Si faccia un’analisi scientifica del voto e vede rappresentato matematicamente quello che le sto dicendo. La plebe, che non ha un significato negativo, non è più rappresentata dal centrosinistra. Questa è la ragione sociale e di fondo della sconfitta del centrosinistra. Dopodiché è chiaro che se in questa situazione neanche ti coalizzi allora è la catastrofe.

Il prossimo appuntamento però è con le Europee dove ognuno correrà per sé, e infatti Conte ha già messo le mani avanti dicendo che non servono campi larghi. Che ne pensa?

Penso che c’è una questione di base che attiene alla composizione sociale e politica dell’elettorato, di cui parlavamo prima, e ci sono poi questioni tattiche legate alle coalizione. Le Europee sono proporzionali e ognuno va per conto suo, è vero, ma conteranno più per la destra che per la sinistra. Se ci fosse un’affermazione della destra a livello europeo e soprattutto in Italia, le alleanze al Parlamento europeo saranno destinate a mutare e probabilmente a quel punto verrebbe meno la coalizione tra Socialdemocratici e Popolari che ha retto l’Ue finora.

Con quali conseguenze per la maggioranza di governo in Italia?

Beh, Salvini si aggregherebbe alla maggioranza vincente in Europa, se fosse una maggioranza di destra. E questo non farebbe altro che cementare la coalizione in Italia. La leadership della Meloni è scontata, ormai Salvini e altri non possono più farle le scarpe. Nessuno andrà a suicidarsi per uccidere la Meloni. Questa era un’arte di cui nella politica europea è capace soltanto il centrosinistra nostrano.

Anche Salvini nel 2019 godette di ampi consensi, gettati poi al vento. Meloni potrebbe incorrere nello stesso errore?

La Meloni ha capito la lezione di Renzi e Salvini e quindi anche come immagine è l’opposto di entrambi. Se vuoi fare il ducetto non vai da nessuna parte e lei lo ha capito. Il secondo aspetto è che mi pare si stia comportando con grande ragionevolezza anche sul piano dei rapporti europei e non intende rischiare nulla, tantomeno la propria pelle.

A proposito di Europa va però detto che sul Pnrr Lega e Fdi hanno posizioni spesso discostanti. O no?

Hanno posizioni diversissime su tutto, non solo sul Pnrr. Dall’autonomia differenziata alle grandi opere, hanno posizioni molto diverse. E tuttavia siccome sulle politiche economico finanziarie le regole le detta l’Europa tutti dovranno obbedire, c’è poco da fare. La revisione del Pnrr non è possibile e comunque sarebbe dettata dall’Europa. Tutto quello di cui si discute sul Pnrr è fumo, perché ogni cosa sarà discussa con l’Ue, non tra alleati di maggioranza. Quello dell’autonomia differenziata è invece un problema che Meloni farà più fatica a gestire ma ci riuscirà.

Eppure proprio in vista delle Europee Salvini proverà a togliere voti a Meloni, visto che il bacino che si contendono è molto simile: ci riuscirà?

Salvini proverà a toglierle dei voti ma è del tutto lecito. Il paese è stato retto per quarant’anni da coalizioni in cui partiti che tutti sapevano avrebbero successivamente formato il governo cercavano in campagna elettorale di portare voti a casa loro, riconoscendo tuttavia la leadership di qualcuno. In questo caso tutti riconoscono la leadership di Meloni e provano a toglierli i voti. Ma non c’è alcun rischio per Meloni.

Dunque non c’è via d’uscita per l’opposizione?

Questa coalizione di destra nasce nel ’ 94, poi naufraga perché ancora giovane ma da allora, cioè dal ’ 95, è compatta a ogni elezione. Di cosa andiamo in cerca? In certe situazioni sociali analoghe a quelle di Brescia e Vicenza può anche accadere che il campo vincente del centrosinistra sia replicabile. Quando la coalizione è perfettamente fittizia e non è matura, immotivata, non spiegata, non va da nessuna parte. L’elettorato di centrosinistra è pretenzioso, l’elettorato di centrodestra vota per vincere. Quindi la destra governerà per anni, a meno che dall’altra parte non nascano delle novità.

Dovrebbe essere Schlein, la novità…

Potrebbe esserlo, ma per il momento non ha detto nulla sulle questioni che interessano il paese.