Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera, dice che gli azzurri lavoreranno in Parlamento «per togliere il coprifuoco e far riaprire le attività che ancora non sono consentite», e spiega che la sottosegretaria alla Giustizia Macina «dovrebbe sapere che quel ruolo non può essere utilizzato per illegittime ingerenze nei processi».

Onorevole Occhiuto, qual è la posizione di Forza Italia dopo lo strappo in Consiglio dei ministri tra Draghi e la Lega?

Questo governo era l’unico possibile nella crisi peggiore della storia della Repubblica. Non vogliamo indebolirlo per ragioni politiche, ma la vicenda del coprifuoco è una ferita aperta anche per noi. In Parlamento, come al governo, ci confrontiamo con lo stesso blocco del governo precedente che difende solo una parte del Paese, i più garantiti, e per questo viviamo anche noi con difficoltà il rigorismo ideologico di un pezzo della maggioranza.

Voi però avete approvato il decreto, mentre la Lega si è astenuta. È mancato coraggio?

Non direi, piuttosto dico che o ci sono segnali di discontinuità facendosi carico di partite Iva, lavoratori autonomi e imprese, restituendo la libertà agli italiani, oppure il confronto diventa difficile sia in Parlamento che nel governo. Siamo soddisfatti del fatto che il decreto sia nato dopo la nostra idea del tagliando per riaprire in sicurezza, ma ci dispiace non sia stata indicata, ad esempio, una data certa per la ripresa degli eventi e dei ricevimenti.

La restituzione della libertà passa per l’abolizione del coprifuoco?

Da liberale, la parola “coprifuoco” mi fa rabbrividire. Come FI abbiamo chiesto un tagliando al decreto entro 10 giorni per rivedere questa limitazione. E comunque in Parlamento lavoreremo per toglierlo e per far riaprire le attività che ancora non sono consentite. Il Movimento 5 Stelle, Pd e Leu non diano per scontato il nostro voto alle Camere se non verranno date risposte alle nostre proposte.

Come giudica la polemica sulle parole della sottosegretaria alla Giustizia, Anna Macina, dopo il video di Grillo?

L’onorevole Macina è sottosegretaria alla Giustizia, non all’Agricoltura, e dovrebbe sapere che quel ruolo non può essere utilizzato per illegittime ingerenze nei processi. Noi non ci sentiamo rappresentati da una sottosegretaria che ha dimostrato di non conoscere nemmeno l’abc delle regole istituzionali. È evidente che la vicenda di Grillo sta rappresentando per il M5S e per i suoi esponenti un trauma che li porta a reagire in maniera così scomposta negando persino i principi costituenti del loro Movimento.

Ne chiedete le dimissioni?

Il nostro capogruppo in commissione Giustizia, l’onorevole Pierantonio Zanettin, intervenendo in Aula ed esprimendo solidarietà a Giulia Bongiorno ha invocato un intervento della ministra Cartabia. È del tutto evidente che c’è un abisso tra la sensibilità istituzionale che la ministra sta dimostrando e le affermazioni della sottosegretaria Macina.

State cercando di mediare tra Lega e Fratelli d’Italia sulla questione Copasir?

Ci auguriamo che la questione della presidenza venga risolta al più presto utilizzando le categorie della politica. I presidenti di Camera e Senato sono molto attenti al funzionamento degli organismi parlamentari e credo che loro stiano svolgendo un’utile opera di moral suasion sui gruppi parlamentari affinché si risolva questo cortocircuito istituzionale.

Come si è arrivati a questo stallo?

Il problema è determinato dal fatto che la legge istitutiva del Copasir non considera circostanze come quelle dei governi di unità nazionale o dei governi sostenuti da maggioranze così ampie. Basti pensare che la legge dispone che la metà dei componenti del Comitato sia indicata dall’opposizione, ma sarebbe davvero singolare se 5 componenti su 10 fossero espressione di appena 50 parlamentari su mille.

Ieri diversi ministri si sono riuniti con Draghi per discutere di Pnrr. A che punto siamo?

Abbiamo chiesto a Draghi di ottenere dall’Unione europea la possibilità di rendere aggiornabili gli obiettivi del Recovery. Siamo in guerra e solo a guerra finita avremo la possibilità di capire quali settori e quali parti del paese hanno più macerie, così da poter rispondere in modo più dinamico alle esigenze dei territori.

Su quali settori Forza Italia punta l’attenzione?

Abbiamo chiesto risorse per incentivare gli investimenti privati, perché la storia del nostro Paese ci dice che non c’è certezza sui tempi di conclusione degli investimenti pubblici, mentre quelli privati hanno mediamente una performance migliore. Per questo abbiamo proposto l’istituzione di un fondo sovrano, alimentato anche dai risparmi degli italiani, da destinare agli investimenti. Speriamo di essere ascoltati, come sulla questione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Una battaglia lunga una vita. Credete sia la volta buona per realizzarlo?

Il pregiudizio sul Ponte deriva dal fatto che viene visto come un’opera di centrodestra, ma è un’infrastruttura che a volte ritiene prioritaria più l’Europa, avendola inserita nei corridoi europei, che la politica italiana. Di certo renderebbe più sostenibile l’investimento nell’alta velocità ferroviaria, perché consentirebbe di far fluire sette milioni di italiani.