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KEIR STARMER PRIMO MINISTRO INGLESE
La revisione strategica della Difesa del Regno Unito, resa pubblica dal primo ministro britannico Keir Starmer due giorni fa, ha come obiettivo il rafforzamento della sicurezza interna con la conservazione della forza militare oltre i confini nazionali. Il documento governativo di quasi 150 pagine contiene una premessa: gli investimenti militari previsti da Downing Street dovranno passare dal 2,5% entro il 2027-2028 al 3% con l’inizio della nuova legislatura.
«Il mio primo dovere come primo ministro – ha detto Starmer - è garantire la sicurezza del popolo britannico. Ecco perché la sicurezza nazionale è il fondamento della nostra di difesa. In questa nuova era per la difesa e la sicurezza, mentre la Russia sta conducendo una guerra nel nostro continente e sta minacciando le nostre difese interne, dobbiamo affrontare il pericolo a testa alta. Dobbiamo riconoscere che la natura stessa della guerra si sta trasformando sui campi di battaglia dell’Ucraina e adattare le nostre forze armate e la nostra industria per guidare questa innovazione. E dobbiamo comprendere che l’instabilità globale influisce anche sulla sicurezza economica, frenando la crescita e facendo aumentare il costo della vita per i cittadini e le famiglie».
Gli importanti sforzi previsti da Londra, conseguenza della minaccia rappresentata dalla Russia, potranno dare una scossa all’economia. Secondo Victoria Vdovychenko (Responsabile del programma futuro dell’Ucraina del “Centre for Geopolitics” dell’Università di Cambridge), è stato inevitabile per il Regno Unito aumentare gli investimenti, considerati i mutati scenari da tre anni a questa parte.
Professoressa Vdovychenko, con la revisione strategica della difesa approntata dal governo di Londra si volta pagina rispetto al passato?
Proprio così. Il primo ministro Keir Starmer è stato chiaro su questo punto, prendendo in considerazione la minaccia rappresentata dalla Russia. In passato abbiamo assistito ad una riduzione delle forze armate, avvenuta durante la guerra fredda. Ora le cose sono cambiate. E le attenzioni sono rivolte non solo agli armamenti classici ma anche a tutte le grandi innovazioni che hanno interessato nel corso degli anni la difesa. Il Regno Unito intende imprimere una accelerata negli investimenti per la difesa con ricadute sull’economia nazionale. Vale la pena ricordare che il piano “Strategic defence review” pone al centro la Nato per rafforzare la sicurezza europea.
La “prontezza bellica” alla quale ha fatto riferimento il premier britannico è la nuova regola del ventunesimo secolo?
Direi “prontezza bellica” e avanzamento tecnologico nella difesa. In questo modo il Regno Unito potrà essere capace di intervenire quando sarà necessario e se sarà necessario. Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti. Non mi riferisco soltanto alla Russia. Le minacce non provengono soltanto da Mosca. Pensiamo pure alle tensioni che già ci sono e che potrebbero aumentare in Asia con la presenza ingombrante della Cina. Il mondo è cambiato e le minacce con le quali ci confrontiamo oggi sono più gravi e meno prevedibili rispetto ai tempi della Guerra fredda. Tutto è cambiato con la crescente aggressività russa, i nuovi rischi nucleari e gli attacchi informatici che si verificano praticamente tutti i giorni ai danni del Regno Unito e non solo.
Come Starmer, anche il Cancelliere tedesco Merz è un convinto sostenitore degli investimenti militari. Altri Paesi europei seguiranno questa linea?
Aggiungo anche Macron per la Francia. Il tema del riarmo verrà sottoposto pure all’Italia a proposito della capacità delle forze armate del vostro Paese di essere preparate in questo nuovo contesto. Per cui gli investimenti in difesa saranno nell’agenda di molto governi europei. Quanto sta accadendo credo che sia anche la conseguenza dell’incapacità di Bruxelles ad agire con prontezza.