Dio è il migrante che vogliono cacciare: Papa Francesco. I disperati siamo noi, non i migranti: Arcivescovo di Fermo. Anche l’assassino è una vittima: Don Vinicio, riferito a Amedeo Mancini che ha sferrato il pugno uccidendo Emmanuel Chidi Nnamdi. Tre frasi, tre lezioni di civiltà che arrivano direttamente dalla Chiesa. Anche il più ateo, la persona più lontana dalla fede non può non riconoscere il valore di queste parole. Hanno un valore in assoluto, ma lo hanno anche rispetto alla sinistra. La sinistra rappresenta una parte importante della società anti razzista, ma a volte lo è in un modo violento, quasi “razzista”, sicuramente poco garantista. La denuncia del razzismo insito nell’omicidio del trentaseienne nigeriano è innegabile. Minimizzare è “peccato”. Non aiuta a capire quello che sta accadendo in Italia. Ma la denuncia dovuta, non può portare a usare toni violenti contro l’assassino. Invece è stato così. C’è chi ha invocato la pena di morte, chi gli ha augurato di fare la stessa fine. Questo no. Questo non aiuta. Rende gli antirazzisti speculari ai razzisti: ci pone sull stesso piano. Le parole di tre grandi personaggi della Chiesa cattolica, tutti e tre grandi a loro modo, invece rappresentano lo scarto, la differenza. Il Papa ci riporta alle parole più importanti del Vangelo: Dio che si fa uomo, ultimo tra gli ultimi. Solo così si può capire e intendere l’impegno per i migranti, per coloro che fuggono da guerre e povertà. Un impegno non venato da pietismo, «i disperati siamo noi», perché chi non riesce ad accogliere l’altro, chi chiude la porta di casa a chi ha bisogno, è in evidente e seria difficoltà.La risposta da dare ai fenomeni di razzismo è importante, fondamentale perché non si verifichino più. Viene in mente il film Il Ponte delle spie di Spielberg, quando l’avvocato che difende l’agente russo accusato di spionaggio invoca la Costituzione americana. Dice: proprio perché non siamo come i nostri nemici, dobbiamo far valere anche per loro gli stessi diritti. Il diritto per esempio a un giusto processo. Invece c’è chi voleva negare un avvocato all’omicida di Emmanuel Chidi Nnamdi. Restare umani, come ha detto la ministra Boschi, vale contro il razzismo, ma anche contro chi vorrebbe vincerlo con la violenza o la messa tra parentesi dello Stato di diritto.