Tra una decina di giorni nel carcere di Sollicciano, a Firenze, sarà celebrato il battesimo di una bambina di 18 mesi. Rom. La mamma è stata condannata per un furto e deve scontare ancora un anno in cella. E la bambina con lei. La legge è legge, e se hai commesso un reato così grave come un furto, giustamente, non ti perdona. Non perdona neanche la tua bambina. O forse può anche perdonarti e mandarti ai domiciliari se non hai aggravanti.Ma in questo caso l'aggravante c'è: essere Rom. E' la peggiore delle aggravanti. Perché se sei Rom desti non molta pietà.La notizia di una bambina di 18 mesi in carcere infatti non ha suscitato quasi nessuna protesta. Ed è stata offerta ai lettori solo dai giornali locali e - per fortuna - dal Corriere della Sera (oltre che, naturalmente, dal Dubbio). L'unica persona che ha protestato con veemenza è stato il parroco di Sollicciano, quello che celebrerà il battesimo. Ha detto che tenere una bambina di un anno e mezzo in carcere è illegale e configura il reato di sequestro di persona.Dubito però che qualcuno interverrà, in seguito alla notizia di reato fornita dal sacerdote. E temo che molto difficilmente l'autorità giudiziaria prenderà qualche inizitiva per porre fine a questo reato, e per dare la possibilità alla mamma di uscire dal carcere. Ho una sola speranza: che la notizia giunga alle orecchie del Presidente Mattarella, e del ministro della Giustizia Orlando, e che il ministro e il Presidente si attivino per concedere in tempi rapidissimi la grazia alla mamma della bambina. Non vedo nessun'altra soluzione. Difficile sperare nella sollevazione dell'opinione pubblica, in questi casi: meglio sperare nella magnanimità del "sovrano".Mi ha colpito la vicenda della bambina "sequestrata" specialmente in questi giorni. Si parla moltissimo dei bambini, e dei loro diritti, e del nostro dovere di difenderli. I bambini creano emozione popolare, sollevano ottimi sentimenti. Il bambino che è arrivato dall'Egitto con la cartella clinica del fratello. La foto del bambino sbigottito, scampato ad Aleppo. Viceversa, le immagini atroci del ragazzino con la maglia di Messi e la cintura esplosiva bloccato dai poliziotti curdi tre secondi prima che si facesse esplodere. E poi le immagini strazianti e le storie tremende dei bambini del terremoto. La pietà è un sentimento magnifico, è il pilastro della civiltà.Possibile che anche la pietà sia a "due corsie"? Possibile che a nessuno freghi niente che ci sono ancora 46 bambini sotto i tre anni che vivono in cella, nelle carceri italiane, e che non si trovi il modo per farli uscire?