Il presidente della Commissione Giustizia del Senato Nico D’Ascola, avvocato di grido e noto per il suo aplomb anche durante le arringhe nelle Aule dei Tribunali, non si scompone neanche davanti alle ultime e dirompenti dichiarazioni del presidente della Anm. «I politici perbene non siedano vicino ai corrotti», l’ultima esternazione di Piercamillo Davigo che ha riproposto per l’ennesima volta il tema dei rapporti tra giustizia e politica.«Guardi – dice Nico D’Ascola – io ho sempre immaginato un agire della magistratura diverso, che si muove su un terreno consolidato fatto di sentenze e ordinanze e non attraverso i proclami. Sono figlio di un avvocato e sono nato in questo mondo e ho ricordi di giudici e avvocati fin da quando indossavo i calzoni corti. Allora – ricorda D’Ascola – per togliere una parola di bocca ai magistrati occorreva levargliela con le pinze. E sicuramente il mondo del diritto era contrassegnato da un maggiore ordine».A parte l’opportunità dell’esternazione di Davigo, però, anche il merito della stessa pare assai duro verso la politica…Ritengo che certe qualifiche possano essere utilizzate solo dopo che l’accertamento del giudice sia stato espresso in sentenze. Detto questo è anche vero che i temi dell’onestà e della legalità non possiamo lasciarli solo ad alcuni gruppi della politica o alla magistratura. La politica deve fare pulizia al suo interno in maniera rapida, ma nel rispetto delle regole e dei principi costituzionali e deve riappropriarsi dei temi dell’onestà. Gli estremisti vanno messi da parte. In un contesto surriscaldato come quello attuale eviterei affermazioni spot dall’effetto dirompente. Oggi più che mai serve coesione, e serve non considerare coloro che vogliono dividere la società in garantisti e forcaioli. Serve ritrovare un minimo di razionalità e mettere fine ad un gioco al massacro senza fine voluto dai vari interpreti dell’estremismo.Nella fase così complicata che sta vivendo il Paese, la riforma costituzionale voluta da Renzi è davvero la priorità?La riforma costituzionale la stimo personalmente necessaria soprattutto sul versante dell’eliminazione di un bicameralismo perfetto che nuoce alla credibilità del Paese e delle sue Istituzioni. Un bicameralismo nato a fronte di un’esigenza storica di maggiore controllo per evitare derive autoritarie e che doveva essere superato già da molti anni per la mutata condizione politica.Il sì di Ncd è insomma scontato…Certamente, anche se Area popolare avrebbe voluto una composizione del Senato diversa. Avremmo voluto, cioè un Senato elettivo. La formazione del Senato con i consiglieri e i sindaci è abbastanza opinabile. Sono condivisibili le competenze e le attribuzioni, ma in virtù di un carico importante che prevede anche le relazioni con l’Europa, sarebbe servita una classe politica non scelta in maniera indiretta ma dedicata in maniera esclusiva all’importante funzione che si dovrà svolgere.Dovesse arrivare una bocciatura dalle urne, che scenario immagina? Renzi si dimetterà davvero?Avendo ripetutamente detto che la sua permanenza è condizionata ad un esito positivo della consultazione, non credo abbia margini di scelta in caso di bocciatura del referendum. In questa ipotesi immagino che il Presidente della Repubblica rinvierà il presidente del Consiglio dei Ministri alle Camere o conferirà un nuovo incarico. Immaginare un’anticipazione delle elezioni in un contesto elettorale confuso, mi pare iniziativa azzardata che Mattarella, persona di grande equilibrio, non sarebbe disposto a prendere, per di più ad un anno dallo scioglimento delle Camere.Legato al tema del referendum, quello della legge elettorale. L’Italicum non convince molti e anche il Nuovo centrodestra nutre diverse perplessità, specie sul premio di maggioranza.Noi abbiamo chiesto che il premio venga dato alla coalizione. Sarebbe il meccanismo che riflette meglio lo stato della politica nazionale. Al momento esistono due grandi partiti, il Pd e i M5S e poi un’area molto vasta non costituitasi in partito e che non ha trovato ancora una concreta organizzazione espressione e chi si organizzasse. Questa terza forza ha bisogno di un sistema che ne evidenzi importanza e ruolo in un contesto di antagonismo e che il ballottaggio non può garantire. Il ballottaggio assicura soltanto la certezza del risultato, ma non la qualità. Serve una riflessione urgente sia sui ballottaggi che sul sistema nel suo complesso.Questa terza forza che descrive si costruisce in alternativa al Pd e a Renzi?Di certo siamo indietro nel processo della sua costruzione. La mia candidatura alla presidenza della Regione Calabria, una candidatura di servizio, si concentrò proprio su questo tema e dal 3% arrivammo in breve tempo all’8%. Immagino un partito con una base cattolica, ma aperto ai socialisti autonomisti e alla tradizione liberale, che ha fatto grande l’Italia. Un partito del genere può certamente allearsi con un partito del centrosinistra.Non vede quindi una crisi dei rapporti all’interno dell’attuale maggioranza, così come fa qualche suo collega di partito?Non vedo nessuna crisi imminente.Sui temi della lotta alla corruzione e della prescrizione si sta concentrando il lavoro della Commissione che presiede. Qual è lo stato dell’arte?Sul piano della lotta alla corruzione abbiamo fatto l’impossibile e introdotto disposizione più severe, valorizzando al massimo la funzione insostituibile della prevenzione. Il diritto penale risulta inadeguato, se interviene a cose fatte. Anche per questo abbiamo esteso le misure di prevenzione anche agli indiziati di aver commesso taluni gravissimi delitti contro la Pubblica Amministrazione.In che tempi prevede si possa arrivare all’approvazione della legge?Abbiamo completato la discussione generale, mentre nella prossima settimana scadrà il termine per gli emendamenti, poi si passerà al voto. Ai primi di ottobre potremo consegnare il testo all’Aula.Altro tema caldo è quello relativo alla prescrizione sulla quale nella maggioranza esistono punti di vista molto diversi.Ritengo che anche sulla prescrizione si sia raggiunto un punto di equilibrio tra le forze politiche. Le distanze non sono incolmabili e velocemente potremo arrivare ad una sintesi. Una grande attenzione, comunque, verrà data all’organizzazione degli Uffici giudiziari. Le statistiche sulla prescrizione, infatti, descrivono un Paese disomogeneo con circondari di Tribunali e distretti con prescrizione all’1%, quindi fisiologica e altri dove di arriva al 30%. Un dato che dimostra come sulla prescrizione incida in maniera considerevole l’organizzazione degli Uffici.In quanto riuscirete a licenziare il testo?Il prima possibile, inizieremo già a votare tra questa e la prossima settimana.Senatore, e in questo caso soprattutto avvocato, come valuta la situazione in cui è incappata la famiglia Alfano?Intanto questa vicenda è poco conosciuta. Abbiamo letto solo brandelli di intercettazioni telefoniche e ambientali e non si è arrivati nemmeno all’iscrizione di un nominativo nel registro degli indagati. Pertanto siamo davanti a verità unilaterali che servono soltanto a chi vuole fare polemica e vuole colpire Alfano.