Scaricato da Matteo Renzi? Piuttosto si ritiene, con i suoi colleghi di Ala di Denis Verdini, vittima di uno scontro interno al Pd. Ma, attenzione: «Al Senato sull’allungamento della prescrizione potremmo anche votare no». Infine, la sua amicizia mai rinnegata con l’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, Nicola Cosentino «da più di mille giorni carcerato (ora ai domiciliari ndr) senza una sentenza e soprattutto uno straccio di prova». Parla con Il Dubbio il senatore campano di Ala Vincenzo D’Anna, biologo, dall’eloquio fluente e forbito. È lui l’uomo che un paio di estati fa fece perdere le staffe al Cav (lo mandò a quel paese) al quale però ora manda i suoi «affettuosi auguri di pronta guarigione».Senatore D’Anna, come esordio a questa prima tornata di Amministrative non siete andati benissimo. O no?Abbiamo preso l’1,8 per cento. Ma per un partito che non era conosciuto, che non ha leve di potere mi sembra un risultato più che decoroso. Tanto più dopo essere stati continuamente dileggiati, offesi, come fosse una caccia all’uomo. Questo è solo un punto di partenza, non di arrivo. Non possiamo certo essere noi a poter risolvere i problemi di un grande partito come il Pd.Al Senato però i vostri numeri sono utili, eccome. E però ora il vertice del Pd sembra avervi scaricati.La verità è che siamo capitati in mezzo a una guerra tra minoranza del Pd e i renziani. Da qui tutte le strumentali polemiche contro Verdini. Prima del voto, Renzi è stato attaccato perché vuole i nostri voti ma se bastano sono voti contaminati, se invece non bastano hanno fatto perdere altri voti...Ma vi sentite scaricati anche dallo stesso Matteo Renzi che ha detto, evidentemente riferendosi a Ala, che «alcune alleanze non hanno funzionato»?No, noi non ci sentiamo proprio scaricati da nessuno. Siamo una formazione di moderati e di liberali che in Senato ha deciso, laddove ne ricorrono le condizioni, e ci sono quindi provvedimenti che contengono riforme di stampo liberale, di votare sì. Se non ci convincono votiamo no.Potreste votare no sull’allungamento dei tempi della prescrizione?Ci sono 700 emendamenti e anche su questo ci formeremo la nostra autonoma opinione. Le posso anticipare che personalmente ritengo che i cittadini italiani non debbano soggiacere una vita tra un’accusa e un giudizio. Soprattutto nei tempi in cui i processi si fanno sui giornali e sulle televisioni. E l’onorabilità si perde con un avviso di garanzia. Siamo nell’epoca in cui più che combattere la criminalità e la corruzione, qualcuno pensa di muoversi abbassando i diritti e le tutele dei cittadini.Potreste quindi votare no sulla prescrizione?Guardi che lo abbiamo fatto anche tante altre volte su altri provvedimenti e quindi per noi votare contro non sarebbe una novità. Quando noi diciamo di non far parte della maggioranza, intendiamo dire che abbiamo le mani libere. Se avessimo i nostri voti al governo probabilmente saremmo legati a una disciplina di maggioranza che nel nostro caso non c’è. Ma la prego di chiarire che questo nostro atteggiamento non c’entra niente con gli esiti elettorali.Al ballottaggio a Napoli, ora voterete Gianni Lettieri di Forza Italia, dopo che Valente Pd, appoggiata anche da voi, non ce l’ha fatta?Bisogna fare innanzitutto una attenta e accurata riflessione sull’esito del voto. Quanto a Napoli e Caserta, mi sembra a occhio e croce che i candidati del Pd siano andati ben sotto il risultato delle liste. C’è stato un massiccio ricorso al voto disgiunto ma questo è un affare tutto interno al Pd.Pentiti di aver sostenuto Valente?Abbiamo un sacco di difetti ma mai quello di pentirci.Il suo amico Nicola Cosentino, dopo quasi mille giorni di carcere e ora agli arresti domiciliari, senza una condanna. “Il Dubbio” in quell’occasione ha provocatoriamente titolato: “Tremate: il mostro è fuori dal carcere”. Lei non ha mai rinnegato la sua amicizia con “Nicola”. Cosa pensa di questo caso?Ho letto le carte. Nicola viene tenuto dentro perché ritenuto ancora socialmente pericoloso. Ed è ritenuto tale perché accusato di mantenere conoscenze e amicizie con persone che hanno posti di responsabilità in politica. Da questo si capisce che questa potenziale pericolosità potrebbe cessare o con la morte di Nicola o di tutte le persone che lo hanno conosciuto.Ovviamente solo le sentenze, che però in questo caso ancora non ci sono state, possono dire come stanno le cose.Intanto le posso dire che i colleghi di don Peppino Diana (sacerdote ucciso a Casal di Principe, luogo di nascita di Cosentino ndr), hanno testimoniato a favore di Nicola.Cosa pensa delle vicende giudiziarie di Verdini?Non le conosco a fondo, ma le dico che lui è l’unica persona processata per bancarotta, pur avendo la sua Banca di Credito Cooperativo pagato tutti i correntisti e gli azionisti, mentre mi pare falliscono quattro banche e lasciano per strada decine di migliaia di persone, senza che nessuno credo sia sotto processo. Gli altri processi a Denis sono per finanziamento illecito e anche qui c’è mi pare un caso univoco. Verdini non è processato per aver percepito un finanziamento illecito ma per aver finanziato con propri soldi dei giornali. Per Verdini come per Nicola vedo un accanimento giudiziario che tende a colpire piuttosto un nome e un cognome.Verdini non è il “mostro” di Firenze politicamente parlando?No, credo che sia uno che paga per essere stato per molto tempo vicino a Berlusconi. Al quale ora vanno i miei affettuosi auguri. Gli voglio bene è un uomo con una statura umana e intellettuale superiore alla media.