Mentre il tempo stringe sulle riforme messe in agenda dal governo di Giorgia Meloni, tra le forze politiche che compongono la maggioranza si avvertono quotidianamente segnali di tensione crescente. Premierato, autonomia differenziata e riforma della giustizia sono priorità diverse per Fdi, Lega e Forza Italia e i big dei partiti chiedono che camminino di pari passo.

Anche perché all’interno di ciascuna forza politica c’è da tenere contro delle volontà di iscritti e rappresentanti istituzionali, soprattutto alla vigilia di appuntamenti elettorali di rilievo, come le prossime regionale e le elezioni europee. Lo scontro Crosetto-Anm, da ultimo, ha aggiunto benzina sul fuoco e rilanciato ulteriormente il tema della separazione delle carriere. Tenere tutto insieme, senza sbavature, sembra un compito non propriamente semplice per l’esecutivo di centrodestra.

Abbiamo fatto il punto con il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli dopo che gli azzurri hanno espresso più di qualche dubbio sulla proposta di Calderoli.

Dalla kermesse di Forza Italia a Taormina è arrivata una frenata sul progetto di autonomia differenziata. Avete sottolineato la necessità di definire e finanziare i Lep prima dell’approvazione. In Senato però si continua ad accelerare?

Parlare di accelerazione nei confronti di una proposta di legge che è stata esaminata in Commissione per sette mesi e che al momento non è ancora calendarizzata per l’aula in Senato, mi sembra un’esagerazione. L’autonomia differenziata è un tema di grande importanza e che come tale deve essere approfondito in tutti i suoi aspetti e nelle sue conseguenze. La posizione che Forza Italia ha assunto fin dal primo momento è quella di un esame attento nel merito, come dimostrano i soli sette emendamenti presentati, senza demonizzazioni ma neppure senza fughe in avanti.

Come giudica il lavoro svolto dal Comitato di Cassese sui Lep? E che tempi immagina per il lavoro della cabina di regia?

Sabino Cassese è un giurista e un conoscitore dello Stato e della macchina pubblica di primissimo livello, la sua storia parla per lui. Il Comitato da lui presieduto non aveva un compito semplice, ma ha portato a termine il compito che gli era stato attribuito, individuare in sede tecnica l’ampio spettro dei Lep. Ora la parola passa alla cabina di regia e dunque alla politica. I tempi che ci vogliono sono tecnicamente stabiliti dalla legge, ma quello che conta davvero è fare un buon lavoro che sia davvero in grado di riformare e rilanciare il nostro Paese.

Che rischi concreti esistono per il Mezzogiorno con l’approvazione dell’autonomia differenziata? Dalla Sicilia avete paventato il rischio della creazione di cittadini di serie a e di serie b…

La posizione di Forza Italia è quella emersa con chiarezza e in modo unanime a Taormina, L’autonomia deve costituire uno strumento per rilanciare il Paese nel suo complesso, senza differenze tra regioni e tra cittadini di territori diversi. Perché ciò sia possibile prima si debbono individuare con chiarezza i Lep e le risorse sulla base di criteri adeguati, che non può essere quello storico.

Le riforme in discussione, premierato, separazione delle carriere e autonomia devono viaggiare insieme?

Assolutamente si. Il Paese si riforma con una visione complessiva e non a compartimenti stagni. Ogni forza della maggioranza offre il proprio prezioso contributo. Per Forza Italia il contributo offerto è quello relativo alla separazione delle carriere.

Sulla giustizia dopo lo scontro Crosetto- Anm, Sisto ha detto che si deve chiudere in fretta. Ritiene davvero esistente il partito dell’opposizione giudiziaria?

Io ritengo Guido Crosetto una persona e un politico responsabile e con grande senso dello Stato. Se ha ritenuto di dire quello che ha detto in un’intervista avrà le sue ragioni. Se ci possano essere in futuro interventi “politici” della magistratura io non lo so, quello che so, questa volta sì, basandomi sul dato storico, è che sicuramente in passato ci sono stati e la persona del presidente Silvio Berlusconi ne è stato l’esempio.

Esiste un rischio di tenuta della maggioranza alla vigilia delle elezioni europee e regionali sulle quali avete avuto già diverse discussioni? Saranno ricandidati gli uscenti?

Nello sport si dice che squadra che vince non si cambia e al momento il centrodestra è come una squadra che guida la classifica con quindici punti di vantaggio sulla seconda. Al netto delle battute il centro destra alle Regionali ha sempre trovato la quadra, a differenza di quanto avviene nel campo avverso. Sarà così anche questa volta.