MANIZHA SANGIN AVEA PARTECIPATO A EUROVISION 2011 CON UNA CANZONE FEMMINISTA

Manizha Sangin, la cantante di origine tagika che ha rappresentato la Russia all’Eurovision nel 2021 ( poi vinto dai Maneskin) con una canzone femminista criticata aspramente in patria, è stata presa di mira da una feroce campagna di cyberbullismo per la sua opposizione alla guerra in Ucraina e per aver condannato apertamente l’invasione iniziata il 24 febbraio, definendola un «conflitto fraterno» che va «contro la volontà» del popolo russo. Una presa di posizione coraggiosa che nella Russia di Putin può portare anche all’arresto per “discredito delle forze armate”; nella Federazione il presidente ha firmato una legge che vieta ai personaggi pubblici di usare le parole ' guerra' o ' invasione' per descrivere quella che Mosca chiama ' operazione militare speciale'. La pena prevista è fino a 15 anni di carcere. Oppure, come sta accadendo all’artista russa, alla totale emarginazione sociale e professionale.

Molti dei suoi concerti di quest’estate sono stati cancellati e sia «lei che il suo team hanno ricevuto molte minacce», ha riferito il suo portavoce Sergey Yakovlev alla Bbc. Un messaggio condiviso su Telegram, con il numero di telefono e l’indirizzo degli organizzatori del Festival di Aleksandrovskaya, che si terrà a settembre e che celebra la cultura cosacca dell’ Ucraina e della Russia meridionale, esorta le persone a chiedere di annullare l’esibizione di Manizha, con la motivazione che «si oppone all’esercito russo». Gli organizzatori del Festival hanno confermato di essere stati bombardati da messaggi minacciosi: «Sfortunatamente, abbiamo ricevuto una quantità significativa di e- mail e chiamate da persone che sono scontente per il sostegno di Manizha per la pace», hanno detto alla Bbc.

«Tuttavia, non vediamo alcuna contraddizione nella posizione di Manizha, poiché la pace è un prerequisito necessario per celebrare la diversità e il multiculturalismo, che è ciò a cui in definitiva si inspira il nostro Festival». La partecipazione di Manizha al Festiva è tuttora confermata mentre altri festival, compreso il Glavclub, l’hanno cancellata dai loro eventi.

La cantante, il cui fidanzato è per metà ucraino, ha ripetutamente parlato della sua «disperazione» per l’invasione della Russia. «Non voglio altro che la pace. Bambini, donne, soldati stanno morendo sia qui che lì.», ha scritto su Instagram all’inizio di quest’anno.

La sua opposizione si basa in parte sulle sue esperienze infantili di fuga dalla guerra civile in Tagikistan.

«Quando vedi queste tragedie dall’interno, la tua posizione è cristallina: non vuoi mai più che questo accada a nessuno», ha detto all’emittente Usa Npr. Poco dopo l’invasione della Russia, ha pubblicato una canzone chiamata ’ Soldier’, inspirata alla guerra nella sua patria, che contiene il ritornello ripetuto: «Stop alla guerra».

Tra l’altro Sangin da alcuni anni è nel mirino dei media più tradizionalisti che le rimproverano le sue campagne a favore degli omosessuali e dei diritti delle persone Lgbtq.