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Il consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni è stato attaccato ieri da diversi esponenti della maggioranza per aver scritto un post su X, la sera del 30 dicembre, dopo il via libera definitivo alla manovra, in cui criticava l’atteggiamento delle opposizioni che, a suo dire, hanno lasciato campo libero alla maggioranza. Esperto di finanza pubblica e di procedure di bilancio, Degni sul suo profilo social si definisce “economista, di sinistra, disilluso dei partiti italiani” ed è consigliere della Corte dei Conti dal 2017, su proposta dell'allora premier Paolo Gentiloni.
Nel post incriminato Degni scrive: «Occasione persa. C'erano le condizioni per l'ostruzionismo e l'esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti». Apriti cielo. «È inquietante che Marcello Degni, titolare del delicato ruolo di consigliere della Corte dei Conti, prenda posizioni estreme palesemente contrarie agli interessi dell'Italia, al punto che nessuno in Parlamento ha osato sostenerle», ha detto il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan.
Netta presa di posizione anche da parte della Lega, che chiede le «immediate dimissioni» di Degni e una «presa di distanza del Pd». «È un consigliere della Corte dei Conti super partes o un facinoroso esponente del Pd che auspica l’esercizio provvisorio per far schiumare di rabbia la maggioranza che invece ha lavorato nell'interesse del Paese? A giudicare da quanto emerso dai media, Degni preferisce mettere in ginocchio l’Italia pur di fare becera opposizione a questo governo. Complimenti», scrivono in una nota congiunta i capigruppo leghisti Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Sulla vicenda interviene anche Forza Italia e i toni non sono certo più teneri: l’auspicio è che le parole di Degni «siano un falso, realizzato abusando della sua identità elettronica scandisce il capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri - non è infatti possibile che un consigliere della Corte dei Conti, peraltro su mezzi pubblici, dia luogo ad affermazioni così offensive nei confronti del governo e quindi di organi costituzionali».
La bufera costringe la stessa Corte dei Conti ad intervenire: «In merito a talune dichiarazioni rese da un magistrato espresse su social media al di fuori di canali istituzionali e che non rappresentano in alcun modo posizioni dell’Istituto», la Corte «informa che la questione verrà esaminata in via di urgenza nella prossima adunanza del Consiglio di presidenza per le valutazioni di competenza», spiega una nota della magistratura contabile.