Chiusi per 10 giorni «causa riparazioni» i rubinetti del “Nord Stream”: l’Ue cerca un piano alternativo

Il gigante del gas russo Gazprom ha comunicato ieri che la Nord Stream fermerà il gasdotto dall’ 11 al 21 luglio: ufficialmente per «riparazioni programmate», ma va da sé che l’interruzione è uno strumento di pressione sugli avversari occidentali. Un taglio che colpisce direttamente la Germania, col ministro dell’Economia Habeck che da settimane mette in guardia i tedeschi sulla prospettiva di un inverno difficile. Mosca chiude il flusso di gas alla Germania L’Ue: «Tempi difficili »

Il gigante del gas russo Gazprom ha comunicato ieri che la Nord Stream Ag fermerà entrambe le stringhe del gasdotto Nord Stream dall’ 11 al 21 luglio: ufficialmente per «riparazioni programmate», ma va da sé che l’interruzione è uno strumento di pressione nei confronti degli avversari occidentali.

Un taglio che colpisce direttamente la Germania, con il ministro dell’Economia, l’ambientalista Robert Habeck, che da settimane mette in guardia i tedeschi sulla prospettiva, ormai inevitabile, di un inverno difficile. Giovedì l'Agenzia delle reti ha annunciato che i depositi di stoccaggio del gas sono stati riempiti al 61%.

Il ministro ha fatto sapere che sarebbe necessario elevare le riserve almeno al 90%, altrimenti il Paese rimarrebbe scoperto. «È un obiettivo che potrebbe diventare molto problematico», ha ammesso Habeck. Per il momento l’interruzione è programmata per soli dieci giorni, ma le incognite sono molteplici.

«Dall’ 11 luglio al 21 luglio 2022, Nord Stream Ag chiuderà temporaneamente entrambe le stringhe del gasdotto Nord Stream per eseguire lavori di manutenzione programmata, inclusi test di componenti meccanici e sistemi di automazione, per garantire un funzionamento efficiente, sicuro e affidabile del gasdotto», si legge nela nota citata dall’agenzia Interfax. La Nord Stream Ag, la società che gestisce la distribuzione del gas, è costituita al 51% da Gazprom. Anche la presidente della Commissione Ue Ursula Van der Leyen è intervenuta sulla questione, mostrandosi molto preoccupata: «Sono tempi difficili: la Russia ci sta deliberatamente, parzialmente tagliando la fornitura di gas, e ci dobbiamo preparare. Per questo, con la presidenza ceca, stiamo mettendo a punto piani di emergenza per l’Europa».

ODESSA ANCORA SOTTO LE BOMBE

Sul fronte del conflitto, invece, l’armata russa procede spedita e da ieri è tornata a colpire Odessa: almeno 21 persone sono morte in seguito al bombardamento di un condominio.

Il missile ha colpito un edificio residenziale di nove piani, nella regione di Bilgorod- Dniester, a circa 80 km a sud di Odessa, mentre un altro missile aveva colpito un centro ricreativo. Nell’edificio, nove piani di una sezione sono completamente distrutti. I soccorritori hanno fornito assistenza medica a sette feriti, tra cui tre bambini.

L’attacco missilistico all’edificio residenziale arriva pochi giorni dopo che un attacco russo ha distrutto un centro commerciale a Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, uccidendo almeno 18 civili. «Non si tratta di un attacco casuale ma di terrore contro la nostra gente», è stato il commento a caldo del presidente ucraino, Volodomyr Zelensky, secondo dichiarazioni riportate da The Kyiv Independent. «È stato un attacco missilistico mirato, un atto di terrore commesso dalla Russia, diciamolo senza mezzi termini, contro le nostre città e località, contro la nostra gente, adulti e bambini», ha detto Zelensky, citato anche dalla Bbc.

Nel frattempo gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver bloccato un trust del valore di oltre un miliardo di dollari legato all’oligarca russo Suleiman Kerimov. In un comunicato il Dipartimento del Tesoro spiega che Kerimov gestiva segretamente l’Heritage Trust, incanalando denaro negli Usa attraverso società di comodo e fondazioni in Europa.