NELLA PROSSIMA MANOVRA

«Alzare il tetto di spesa in denaro contante era nel programma del centrodestra con cui abbiamo vinto le elezioni, e sarà realtà nella prossima manovra di bilancio». Parola di Matteo Salvini. Ora però dovrà spiegarlo ai suoi colleghi di coalizione. In primis il forzista Giorgio Mulè, secondo il quale la misura «non è tra le priorità». E quindi sì, magari si farà, chissà però se già nella prossima legge di Bilancio, che il governo dovrà mettere nero su bianco e far approvare in poco più di due mesi. Nel mezzo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani di Fratelli d’Italia, secondo cui l’inserimento della norma nella finanziaria è «possibile». In ogni caso la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, proprio per discutere dei temi economici. Ma la polemica sul tetto all’uso del contante resta, e ieri l’ha fatta da padrone. «Rivendico la libertà, come cittadino, di poter pagare come preferisco, se i soldi sono guadagnati in maniera lecita - ha detto Ciriani - Devo poter essere libero di negare allo Stato di sapere come utilizzo i miei soldi, salvo le grandi transazioni: è una grande questione democratica, se poi è una cosa urgente si farà già in legge di Bilancio». D’accordo il presidente del Veneto, Luca Zaia. «La proposta è musica, perché dimostra che questo governo ha un approccio diverso e non considera altri tutti quelli che vanno a far la spesa», ha detto l’esponente del Carroccio portando l’esempio dei tanti turisti stranieri che vengono in Italia e «girano con due o tremila euro in tasca per comprarsi l’abito firmato». Di segno opposto, ovviamente, i pareri di Enrico Letta e Carlo Calenda. «Sono sconcertato per le prime mosse del governo. Tutto avrei pensato tranne che la prima misura di politica economica fosse l’innalzamento del tetto del contante - ha detto il segretario del Pd - Nella condizione di emergenza che stiamo vivendo, aumentare questa soglia significa fare una scelta dissennata che peggiorerà la situazione con l’unico effetto di far aumentare il nero e far diminuire le entrate fiscali». Per il presidente M5S, Giuseppe Conte, «girare con le valigette piene di contante non risponde alle esigenze dei cittadini ma a quelle di corrotti ed evasor».

Da Calenda invece un invito a Meloni. «I primi ( e unici) provvedimenti annunciati: flat tax per le partite iva fino a 100mila euro, innalzamento del tetto al contante e condono vanno tutti nella direzione sbagliata - ha scritto nella sua newsletter - Questa è l’agenda pro- evasione di Salvini, da cui la presidente del Consiglio dovrebbe stare alla larga».