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Mosca testa la nuova arma intercontinentale Sarmat: «Farà riflettere chi ci minaccia»
Vda Mariupol.
ladimir Putin mostra ancora i muscoli e lo fa annunciando il lancio di un nuovo missile intercontinentale, il “Sarmat”, lanciato ieri dal cosmodromo di Pleseck: «Il razzo ha le più alte caratteristiche tattiche e tecniche ed è in grado di superare tutti i moderni mezzi di difesa antimissilistica. Non ha analoghi al mondo e non ne avrà per molto tempo» ha detto il capo del Cremlino. Un chiaro messaggio all’occidente e alla Nato. Dal fronte arrivano notizie sempre più drammatiche A MARIUPOL È SCADUTO L’UTIMATUM RUSSO
Si chiama “Sarmat” ed è in grado di aggirare tutti i sistemi di difesa dei paesi occidentali
Vladimir Putin mostra ancora i muscoli e lo fa annunciando il lancio di un nuovo missile intercontinentale, il “Sarmat”, lanciato ieri dal cosmodromo di Pleseck: «Il razzo ha le più alte caratteristiche tattiche e tecniche ed è in grado di superare tutti i moderni mezzi di difesa antimissilistica. Non ha analoghi al mondo e non ne avrà per molto tempo» ha detto il capo del Cremlino. Un chiaro messaggio all’occidente e alla Nato.
Intanto però sul fronte di guerra ucraino l’attenzione è concentrata su Mariupol dove si sta consumando l'agonia finale dei difensori e della popolazione rimasta. Alle 13.00 ( ora italiana) è caduto l'ultimatum russo rivolto a coloro asserragliati all'interno del complesso side In ogni caso l'ultimatum è stato respinto e si tratta di capire cosa faranno i russi, se entrare con la fanteria ingaggiando corpo a corpo oppure usare le micidiali bombe anti bunker. Quale sia la strategia, il pericolo che tutto precipiti verso una strage si fa in ogni momento più vicino. In un video inviato alla BBC e ad altri media, il maggiore Serhiy Volyna che comanda ciò che resta della 36esima brigata dei marines ucraini ha confermato che non ci sarà nessuna resa e in alternativa chiede un'evacuazione verso un paese terzo.
Un pressante appello è giunto anche al Papa da parte dei familiari degli assediati: ' ti chiediamo di fare il possibile e l'impossibile per salvare i nostri parenti e tutte le persone di Mariupol'. In realtà qualche segnale in controtendenza esiste. Ieri infatti russi e ucraini hanno concordato l'apertura di un canale umanitario per consentire a 6mila persone di lasciare la città.
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, ha esortato i residenti ad allontanarsi e ha fatto appello a chi è già fuggito affinché convinca i parenti rimasti a scappare. ' Non abbiate paura a riparare a Zaporizhzhya, dove potete ricevere tutto l'aiuto di cui avete bisogno, cibo, medicine, beni essenziali' ha detto il sindaco che ha anche indicato dove trovare i pullman: la via Taganrogskaya della città, il viale Shevchenko.
La riluttanza di molti cittadini a lasciare Mariupol è provocata dal fallimento dell'evacuazione, avvenuto in altre occasioni e, da quanto hanno riferito alcuni testimoni, dal timore che la situazione sia altrettanto grave in altre parti dell'Ucraina per via della mancanza di informazioni sufficienti. Abbastanza a sorpresa ieri è arrivata alle autorità ucraine una bozza di documento per nuovi negoziati. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ha reso noto che ' a partire da questo momento, la nostra bozza di documento, che co ntiene parole cristalline, è stata presentata alla squadra ucraina. La palla è nel loro campo e stiamo aspettando la loro risposta'.
Ma se il capo dell'ufficio di presidenza di Kiev, Podoliak, ha confermato lo studio del segnale arrivato da Mosca, Zelensky invece dice di non aver ricevuto nessuna bozza: ' Peskov dice che la palla a nostra ma a calcio si gioca in due. Credo stia giocando da solo e penso che serva più serietà'.
Una fase più che interlocutoria dunque, che arriva mentre Mosca ha lanciato la sua offensiva sul Donbass e si combatte in diverse città. Da Kharkiv a Nikolaev fino a Sloviansk dove un tentativo di avanzata russa è stato fermato dall'esercito ucraino. E sembra concentrarsi proprio in questa zona la prossima fase della battaglia. L'esito non è scontato, anche se Zelensky è tornato a reclamare le armi dall'Occidente con le quali - ha detto - ' La guerra sarebbe già finita' con la sconfitta della Russia.
A questo proposito c'è da registrare l'irritazione di Kiev nei confronti della Germania, Scholz infatti ha garantito ulteriori finanziamenti per gli armamenti, ma ha ha fatto notare che le capacità di export delle forze armate tedesche sono esaurite. A ciò si aggiunge quanto affermato dal ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, dicendo che la Germania non intende rivelare dettagli sulle armi già inviate in Ucraina.