Il giornalismo «deve coniugare la sua prerogativa con la libertà e dignità dei cittadini» evitando che la violazione della «segretezza delle loro conversazioni che è l'altra faccia della libertà». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel suo intervento a Roma al convegno per i 60 anni dell'Ordine dei giornalisti.

«Ma voglio esser chiaro e, per quanto sia odioso citare se stessi, già nel mio primo libro del '97 vi era un capitolo dal titolo “Non sparate sul cronista”, ha ricordato per poi argomentare che se un «giornalista pubblica una notizia riservata nell'ambito di indagini giudiziarie» la «colpa non è del giornalista o del giornale, ma di chi consente la diffusione della notizia o non vigila abbastanza».