Maternità surrogata come reato universale: la battaglia entra nel vivo. A distanza di un anno dalla proposta di legge firmata da Giorgia Meloni nella scorsa legislatura, la commissione Giustizia della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti al ddl riproposto da Fratelli d’Italia, relatrice Carolina Varchi, che intende estendere la perseguibilità della gestazione per altri (già illegale in Italia) introducendo la punibilità del reato anche quando questo è commesso in territorio estero.

Per il via libera formale del testo bisognerà attendere la prossima settimana, quando sarà votato il mandato al relatore e saranno resi i pareri delle commissioni competenti. Ma il testo è comunque atteso in Aula a Montecitorio il 19 giugno, secondo il calendario stabilito martedì sera dalla conferenza dei capigruppo. E questa volta il centrodestra mira dritto al bersaglio. «Siamo convinti che il divieto già operante in Italia abbia impedito che negli anni si sviluppasse questo mercato che invece si è sviluppato all’estero – spiega Varchi -. Ecco perché con il testo, così come riformulato, estendiamo la punibilità di questo reato a tutte le condotte commesse all’estero. È un divieto operativo, cogente, e sono sicura che disincentiverà il ricorso a questa pratica fermando il turismo procreativo e più in generale quel mercato che si è creato e di cui anche la recente fiera svoltasi a Milano è testimonianza».

Bocciati tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni, che con gli opportuni distinguo fanno fronte comune nel condannare la legge sul reato universale, considerata “incostituzionale”. Niente da fare per “l’emendamento dei sindaci” sulle trascrizione per i figli delle coppie omogenitoriali, su cui prosegue lo scontro dopo lo stop del Viminale ai Comuni. L’unica modifica approvata riguarda la punibilità all’estero, ristretta last minute al solo cittadino italiano. «In Commissione hanno provato a mettere una pezza sulla abnormità della pretesa di punire in Italia un cittadino straniero per una condotta commessa in un Paese dove la Gpa è legale, magari in forma solidale», va all’attacco il segretario di +Europa Riccardo Magi. Che parla di «umiliazione per la nostra civiltà giuridica» e «proposta da Stato di polizia etica», dopo aver presentato un emendamento per depenalizzazione la Gpa. Ipotesi questa bocciata anche dal Pd, che sul tema è diviso. Le posizioni della segretaria Elly Schlein e di Alessandro Zan, che si sono espressi a favore della pratica altruistica, restano “personali”: tanto è vero che alcuni big del partito – tra cui la senatrice dem Valeria Valente – hanno aderito all’appello della Rete No Gpa, che «definisce la maternità surrogata una offesa della dignità della donna». «La Gpa è una pratica che mi vede fermamente contraria: rappresenta una violenza verso il corpo della donna e una commercializzazione dell’essere umano. La proposta della destra è però una legge “bandierina” – sottolinea Valente -, pasticciata sul piano giuridico, che rischia solo di esporre i bambini alla solitudine e all’assenza di qualsiasi forma di tutela o rete di protezione, mancando nel nostro Paese una buona e giusta legge sulle adozioni». Un ragionamento condiviso anche dal deputato di Azione Enrico Costa, che si dice «contrario dal punto di vista giuridico a questo testo». Che il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto definisce senza mezzi termini «un mostro giuridico».

«La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci», promette Zan. Sulle barricate anche il Movimento 5 Stelle: «L’Italia è in mano a una maggioranza irresponsabile che pur di seguire il suo furore ideologico calpesta i diritti delle persone e la responsabilità istituzionale», scrivono i deputati pentastellati Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano, lamentando il no al pacchetto di proposte – tutte bocciate – «pensate nel prevalente interesse dei bambini». «Le donne non si noleggiano, i bambini non si comprano», esulta invece il leader della Lega Matteo Salvini. Con la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, che nelle stesse ore ribadisce la condanna del governo alla surrogata, rispondendo alla Camera a una interrogazione presentata dalla deputata leghista Laura Ravetto.

Ora resta da capire in che modo si potrà realizzare il “reato universale”: un’ipotesi che riguarda i delitti contro l’umanità, casi estremi e di assoluta gravità, che sono perseguiti in tutti gli ordinamenti del mondo. A differenza della maternità surrogata, che invece è lecita - con differenti sfumature e modalità - in diversi paesi come l’Inghilterra, la Grecia, l’Ucraina e il Canada.