«Rinviare l’entrata in vigore della norma sulla prescrizione per il periodo necessario a effettuare un monitoraggio sulla effettiva riduzione dei tempi del processo, non appena sarà approvata la riforma penale». È la richiesta rivolta al guardasigilli Bonafede dal presidente del Cnf Mascherin, che ricorda come «la priorità» sia «evitare che un cittadino possa essere un ' imputato a vita'».

Una volta terminato il periodo di verifica, nota il vertice della massima istituzione forense, «la politica potrà valutare a ragion veduta le modalità di applicazione, o meno, di un nuovo regime della prescrizione». Il presidente facente funzioni della commissione Giustizia, Vazio, annuncia intanto l’accelerazione della Camera sul patrocinio a spese dello Stato.

Sono i diritti di difesa il filo conduttore. Ma per i due dossier indicati come priorità dall’avvocatura, patrocinio a spese dello Stato da una parte, prescrizione dall’altra, ci sono aspettative assai diverse. Con due distinti comunicati diffusi nella giornata di ieri, il presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin accoglie con soddisfazione «l’accelerazione della riforma» sul ddl Bonafede relativo al patrocinio per i meno abbienti, poi chiede allo stesso ministro della Giustizia di «attivare un monitoraggio sulla effettiva riduzione dei tempi del processo, non appena sarà introdotta la riforma penale» e di «congelare» nel frattempo «la norma sulla prescrizione».

L’INVITO A UN METODO SCIENTIFICO SULLE RIFORME

Di fatto dal mondo forense arriva al legislatore, innanzitutto al governo, l’invito a occuparsi di giustizia con rigore scientifico. La legge sulla difesa a spese dello Stato «accoglie in buona parte le indicazioni del Cnf e di tutte le componenti della avvocatura», ricorda Mascherin nella sua nota. Secondo la stessa logica, sulla prescrizione l’invito del Cnf è a intervenire a partire dalla realtà dei dati.

La stessa Unione Camere penali, che contro la “nuova” prescrizione si è astenuta dalle udienze per tutta la scorsa settimana, non smette di sollecitare via Arenula ad ascoltare i rilievi avanzati, sulla norma approvata con la “spazza corrotti”, dalla «intera comunità dei giuristi italiani», che con gli avvocati riunisce anche l’accademia. Mascherin dunque spiega di aver fatto pervenire a Bonafede «la richiesta di rinviare l’entrata in vigore della norma sulla prescrizione per il periodo necessario a effettuare un monitoraggio appropriato sulla effettiva riduzione dei tempi del processo, non appena sarà approvata la riforma penale, mantenendo inalterate le garanzie processuali per l’imputato».

Secondo il presidente del Cnf vanno prima di tutto verificati gli effetti della riforma, poi si potrà ragionare sui termini di estinzione dei reati. «Una volta terminato questo periodo di verifica, la politica potrà valutare a ragion veduta le modalità di applicazione, o meno, di un nuovo regime della prescrizione», fa notare infatti Mascherin. Che ricorda ancora: «I tempi del processo penale dipendono da diversi aspetti solo in parte procedurali e in parte legati a investimenti in strutture e personale. È evidente che il tema della prescrizione e tutti gli aspetti critici sono indissolubilmente legati alla durata del processo», fa notare il presidente del Cnf, nel senso che «più il giusto processo si svilupperà in tempi ragionevoli meno rilevante sarà il tema della prescrizione. La priorità è quindi evitare che un cittadino possa essere un ' imputato a vita', cosa che sono certo tutti vogliono scongiurare. Per questo motivo», spiega, «abbiamo ritenuto opportuno formulare al ministro della Giustizia la proposta di congelare la norma sulla prescrizione e di attivare, non appena sarà introdotta la riforma penale, un monitoraggio, per un periodo adeguato, sulla effettiva riduzione dei tempi del processo».

PATROCINIO A SPESE DELLO STATO, VIA ALLE AUDIZIONI

Una sollecitazione sulla quale andrà ora attesa la risposta del ministro. Intanto il Parlamento andrà avanti con l’esame del ddl sul patrocinio a spese dello Stato.

Ieri Mascherin ha incontrato il vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio Franco Vazio, facente funzioni di presidente della commissione stessa, che ha anticipato l’esito dell’ufficio di presidenza tenuto poche ore dopo: è stato fissato per giovedì 7 novembre l’avvio delle audizioni sulla legge presentata proprio dal guardasigilli Bonafede a partire dalle indicazioni del Cnf.

E sarà proprio il massimo organo istituzionale dell’avvocatura il primo interlocutore ad essere ascoltato dai deputati della Seconda commissione.

Da Mascherin, che accoglie «come una buona notizia» la «accelerazione sulla riforma» comunicata da Vazio, arriva «l’auspicio che nel corso dell’iter parlamentare il testo venga ulteriormente migliorato». Prospettiva del tutto realistica considerato lo spirito di collaborazione con l’avvocatura che ha segnato il provvedimento fin dalla sua elaborazione.