“Sinceramente sono stanca di essere educata, quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto i c... con cose del tipo 'ah ma fa i video su TikTok con delle canzoni oscene', 'è normale che poi le succede questo'". È quanto scrive in un post sui social la ragazza 19enne violentata a Palermo lo scorso 7 luglio in un cantiere abbandonato al Foro italico.

"Me ne dovrei fregare, ma non lo dico per me, più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me, e fanno post come me, potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio? Già sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro, ma io rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia, piuttosto che giudicare una ragazza stuprata", prosegue la giovane che ha accusato sette giovani di averla stuprata. 

Intanto il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta condanna il “gravissimo episodio”, ma invita a non “colpevolizzare la città”. “Dobbiamo, però, favorire il cambiamento culturale perché è molto grave che i ragazzi giovani, addirittura uno all'epoca dei fatti minorenne, manifestino questa cultura maschilista e arretrata. Il lavoro che si deve fare è soprattutto culturale. Abbiamo una scuola eccellente in questa città con la quale lavoriamo, ecco, va implementato questo aspetto educativo e culturale”, spiega il prefetto a margine del comitato per l'ordine e la sicurezza convocato dopo i fatti. 

“Dobbiamo essere vicini alle persone e alle famiglie - ha aggiunto il prefetto -. Anche questi ragazzi, che dovranno essere sanzionati, vanno aiutati. Si deve andare avanti, sviluppare le mentalità migliori, condannare e favorire il superamento di questa cultura così ancorata a canoni maschili drammatici come mostrano tutti gli episodi di femminicidio, che purtroppo questa estate sono stati parecchi”.