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PARLA COSTA
Mentre nei Tribunali di Italia ieri erano in corso le varie assemblee dell'Anm per spiegare le ragioni dello sciopero, alla Camera Azione e + Europa hanno organizzato una conferenza stampa dal titolo ' Anm sciopero senza argomenti, 10 ragioni per cambiare la giustizia'. Come ha dichiarato in apertura l'onorevole Enrico Costa, vice- segretario di Azione, «oggi ( ieri, ndr) è una giornata triste per la giustizia perché l'Anm sciopera con argomentazioni pretestuose. Contesta la riforma della giustizia, raccontando che va “contro i magistrati”, che non elimina il carrierismo e che introduce a una logica aziendalistica.
Tutto questo non è vero. La riforma non è contro i giudici, ma per i cittadini. Limita l’impatto delle correnti nell’elezione del Csm, responsabilizza i magistrati, riduce il fenomeno dei fuori ruolo e blocca le porte girevoli tra politica e giustizia senza limitare in nessun modo l’indipendenza della magistratura». Il parlamentare ha poi fornito alcuni dati: «Le valutazioni di professionalità sono delle finzioni. Tra il 2017 e il 2021, quelle positive sono state più del 99%. Un appianamento professionale che offre terreno fertile alle correnti. Inoltre dal 1992 al 31 dicembre 2020 le persone indennizzate per ingiusta detenzione sono state circa 30 mila. La spesa che lo Stato ha dovuto sostenere ammonta a quasi 900 milioni. A pagare è solo lo Stato. Nessuna sanzione disciplinare». Su quest'ultimo aspetto ha aggiunto: «Oggi il 90% delle inchieste disciplinari viene archiviate dal Pg presso la Cassazione, senza alcun sindacato su tale decisione.
Grazie agli emendamenti di Azione, la riforma consente di sanzionare disciplinarmente per i casi di ingiusta detenzione sia i Pm che omettano di trasmettere gli elementi rilevanti sia i giudici che non rispettino i presupposti previsti dalla legge». Intervenuto in conferenza anche l'onorevole Riccardo Magi, Presidente di + Europa: «Non abbiamo intenzione di alimentare uno scontro tra politica e magistratura ma fornire un quadro di quello che non funziona. Il presidente Santalucia ha dichiarato che lo sciopero è un atto di generosità e responsabilità. Credo invece che sia tutto il contrario». Poi il radicale ha lanciato un'iniziativa sui referendum in vista del 12 giugno: «Come Azione Più Europa lanciamo una mobilitazione nazionale per 5 Sì ai referendum sulla giustizia il 28 e 29 maggio con gazebo nelle piazze». E poi una stoccata al Carroccio: «Da parte della Lega c'è stato un sostegno altalenante. Avendo scelto un po' strumentalmente questa iniziativa, l'ha abbandonata e poi l'ha ripresa e questo non facilita di certo il raggiungimento del quorum».
Ha concluso Andrea Mazziotti, vicesegretario di Azione: «L'aspetto più sbagliato di questo sciopero è che è stato impostato secondo lo schema delle battaglie che hanno condotto i magistrati contro parti politiche negli anni passati. C'è stata sempre l'abitudine nel vedere la guerra tra politica e magistratura.
Questa riforma è nata sotto auspici completamente diversi, con un Governo che certamente non può essere accusato di essere contro i magistrati». Da Torre Annunziata, nella contromanifestazione organizzata dai penalisti campani, ha parlato il presidente del'Ucpi Gian Domenico Caiazza: «A mio parere lo sciopero della magistratura è frutto di un riflesso corporativo assai poco nobile. Qui i diritti dei cittadini non c’entrano nulla»