TEST ATOMICI IN RUSSIA, LO ZAR TERRORIZZA IL MONDO

Il presidente russo Vladimir Putin torna ad alzare i toni e a evocare lo spettro atomico: «Stanno emergendo nuovi rischi e sfide per la sicurezza collettiva, principalmente a causa di un forte aggravamento del confronto geopolitico globale».

Il capo del Cremlino ha rilanciato le accuse all’Ucraina ( «colonia Usa» ) di voler utilizzare una “bomba sporca”

Insomma, Vladimir Putin l’ha toccata piano anche stavolta: «Il rischio che si vada incontro a un conflitto di natura mondiale è molto elevato», ha tuonato il capo del Cremlino durante una riunione con i capi dei servizi di intelligence delle repubbliche indipendenti russe convocata per fare il punto sulla guerra in Ucraina. Parole ansiogene che spaventano non poco le fragili opinioni pubbliche occidentali.

Lo “zar” naturalmente respinge ogni responsabilità, e, come ha fatto più volte dallo scorso 24 febbraio, accusa Kiev di alimentare l’escalation. Una tecnica collaudata che fa parte della propaganda di guerra. Solo che stavolta la Russia agita il sospetto che l’esercito ucraino voglia impiegare una “bomba sporca” ( che combina componenti convenzionali e radioattivi) contro le armate russe. «Siamo a conoscenza dei loro piani per colpirci». Poi la stoccata politica al presidente Zelensky e al suo entourage: «Sono una colonia degli Stati Uniti che li usa come ariete contro la Russia».

La mattina stessa, tanto per far capire il clima che si respira a Mosca, Putin ha partecipato assieme al ministro della Difesa Sergei Shoigu a un’esercitazione militare delle “forze di deterrenza strategica” in cui è stata simulata la risposta a un attacco nucleare sul territorio della Federazione. L’ultima volta che era avvenuta risale allo scorso inverno, precisamente al 19 febbraio, cinque giorni prima dell’invasione dell’Ucraina in presenza del presidente bielorusso Lukashenko.

Siamo di fronte a un ulteriore, drammatico passaggio del conflitto in Ucraina? Se ordigni con isotopi radioattivi dovessero entrare in scena, nessuno è in grado di calcolare l’effetto domino che verrebbe innescato.

Kiev da parte sua nega di possedere bombe sporche o di volerle utilizzare nel conflitto, ma secondo suoi alleati occidentali, il Cremlino sta solamente agitando uno spettro, cercando un pretesto. Ma anche giocando sul filo della guerra di propaganda, fatta di minacce, fake news e provocazioni.

Lo ha sottolineato in una conferenza stampa il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg per il quale gli orizzonti apocalittici evocati dal presidente russo servirebbero anche a nascondere gli insuccessi al fronte, dove l’esercito ucraino sta tenendo testa al nemico, in particolare nella zona “annessa” di Kherson dove è in corso una forte controffensiva e un evacuazione di massa di civili ( oltre 70mila): «Putin sta fallendo sul campo di battaglia e sta rispondendo con violenti attacchi contro i civili e le città ucraine e con la violenta retorica sul nucleare: le accuse che l’Ucraina si starebbe preparando a usare una bomba sporca radiologica sono assurde e infondate. Deve smetterla di usare questi falsi pretesti per continuare la sua escalation di guerra».

Stoltenberg ha poi ribadito il pieno sostegno dell’Alleanza atlantica alla causa di Kiev: «Non ci facciamo intimidire dalle parole di Putin, né smetteremo di sostenere l’ Ucraina nel suo diritto all’autodifesa, per tutto il tempo necessario. La maggior parte delle guerre finisce al tavolo del negoziato. Più forte sarà l’ Ucraina sul campo di battaglia, più è probabile che si arrivi ad una soluzione politica che le assicuri un’avvenire di nazione sovrana e indipendente dell’Europa. Non possiamo permettere a Putin di vincere, perchè sarebbe una tragedia per gli ucraini e anche per noi alleati» .