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«Hanno segretari comunali esperti in diritto amministrativo, in caso di dubbi possono rivolgersi all’ufficio legislativo della Prefettura: non vorrei che questa obiezione fosse una foglia di fico per un “liberi tutti”, senza l’abuso d’ufficio non sarebbe reato il caso in cui un sindaco favorisca un suo parente con un atto». Così parlò Nicola Gratteri, neo procuratore di Napoli, intervistato mercoledì sera da Lilli Gruber durante la trasmissione Otto e mezzo su La7.
La posizione espressa, sull’abuso d’ufficio, dal magistrato calabrese, va detto, non è particolarmente originale, dal momento che tutti i pm auditi in questi mesi dalla commissione Giustizia del Senato, dove è in discussione il ddl di Nordio che prevede l’abolizione di tale reato, hanno manifestato sul punto la loro contrarietà. Ma la novità è rappresentata dal fatto che l’eventuale intervento dei segretari comunali, o comunque di qualsiasi altra figura giuridicamente attrezzata, possa rappresentare, per Gratteri, una sorta di “salvacondotto” per il politico di turno, sollevandolo dalla paura della firma che paralizza l’attività amministrativa.
Una storia che merita di essere raccontata, e che dimostra come la soluzione “suggerita” dal procuratore di Napoli non sia percorribile, è quella di Maria Grazia Vivarelli, ex capo di Gabinetto del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas. A Vivarelli, giudice del Consiglio di Stato, Solinas aveva infatti manifestato, poche settimane dopo il proprio insediamento avvenuto nella primavera del 2019, l’intenzione di effettuare due nomine dirigenziali: quella del direttore generale della Protezione civile regionale e quella della direttrice generale della Presidenza della Giunta.
Due incarichi, strettamente fiduciari e soggetti a spoil system, per i quali Solinas aveva individuato l’ingegnere dei vigili del fuoco Antonio Pasquale Belloi e l’avvocata Silvia Curto. Vivarelli, che in qualità di capo di Gabinetto aveva fra i propri compiti quelli di “assistenza, coordinamento e supporto tecnico- giuridico all’attività politica”, essendo la materia degli incarichi esterni quanto mai complessa e con pronunce giurisprudenziali una in contrasto con l’altra, aveva allora deciso di chiedere un parere non alla Prefettura di Cagliari ma addirittura all’Ufficio legislativo del ministero della Funzione pubblica.
Le assunzioni di Solinas divenivano nel frattempo motivo di polemica politica e determinavano l’apertura di un procedimento penale da parte della Procura di Cagliari per verificare la correttezza dell’attività amministrativa. Secondo la Guardia di finanza e il pm cagliaritano Andrea Vacca, si sarebbe trattato di nomine illegittime per “mancanza di requisiti”, con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di Solinas e Vivarelli con l’accusa di abuso d’ufficio. Vivarelli, convinta di aver agito correttamente essendosi limitata a chiedere un parere per due persone che neppure conosceva, dopo la richiesta di rinvio a giudizio optava per l’abbreviato, fiduciosa di chiarire quanto prima la propria posizione. Solinas sceglierà invece il rito ordinario.
A gelare le aspettative di Vivarelli fu la gup Ermengarda Ferrarese, secondo cui la consigliera di Stato si sarebbe “ingerita nella procedura con l’acquisizione di un parere”. “Sussiste anche il requisito della doppia ingiustizia perché i soggetti beneficiari hanno ricevuto un vantaggio economico e di posizione (da lucrare anche per incarichi futuri) non dovuti sulla base di un provvedimento illegittimo perché assunto in violazione di legge”, aveva scritto Ferrarese lo scorso anno nella sentenza con cui condannava Vivarelli a 2 anni e 8 mesi. In altre parole, la richiesta del parere sarebbe stato un “alibi”.
“Non può esistere il delitto di abuso d’ufficio senza la possibilità del sindacato del giudice penale sulla discrezionalità amministrativa”, aveva infine aggiunto la giudice cagliaritana, stigmatizzando la decisione del legislatore di modificare nel 2020 la formulazione del reato. In attesa dell’appello di aprile, Vivarelli, assistita dall’avvocato Rinaldo Lai, è stata sospesa da servizio e funzioni. Forse era meglio non chiedere alcun parere.