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LA GIORNATA
ALESSANDRO FIORONI LAVROV: «IL MONDO DOMINATO DAGLI STATI UNITI STA FINENDO
«Sarà una guerra lunga», per la Casa Bianca non ci sono dubbi e gli Usa si preparano a sostenere l'Ucraina per ancora molto tempo ancora. Se c'era bisogno di conferme queste sono arrivate attraverso l'amministrazione Biden che spinge verso un conflitto a distanza con la Russia. Lo dimostra il nuovo pacchetto di aiuti militari che ieri la Camera dei rappresentanti del Congresso ha approvato. 40 miliardi di dollari a Kiev di sostegno finanziario che ora deve passare anche al vaglio del Senato anche se l'esito sembra scontato. La misura potrebbe essere anche aumentata dai 5 agli 11 miliardi grazie a quella che viene chiamata presidential drawdown authority ( Pda), una clausola che implica la possibilità che il presidente invii aiuti, anche militari, senza passare per l'approvazione del Congresso.
Nel dettaglio il provvedimento comprende 900 milioni di dollari diretti al sostentamento dei profughi che abbandonano l'Ucraina ( attualmente le persone in fuga dalla guerra sono 6 milioni secondo quanto calcolato dalle Nazioni Unite). E di rifugiati si parlerà nella odierna riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Che la guerra fosse nell'aria da tempo viene confermato anche dalle dichiarazioni del Pentagono che rivela come quantitativi di armamenti fossero già arrivati in Ucraina prima del conflitto.
Ieri è tornato a farsi sentire il ministro degli esteri russo Lavrov il quale ha accusato direttamente il Palazzo di Vetro. Per Lavrov infatti ' il Segretariato delle Nazioni Unite ha perso l'occasione di raggiungere una soluzione politica della crisi ucraina, ignorando il mancato rispetto degli accordi di Minsk da parte di Kiev'. Precisando i contenuti della sua versione il capo della diplomazia della Federazione russa ha detto che l'Onu ' ha perso l'occasione di raggiungere una soluzione politica a causa dell'assoluta mancanza di reazione allo sfacciato sabotaggio della risoluzione 2022 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha approvato gli accordi di Minsk, da parte del regime di Kiev per i lunghi sette anni'.
Lo scontro che si delinea dunque e sempre più una ridefinizione dell'ordine mondiale per come è stato conosciuto fino ad ora. Sempre Lavrov infatti, al termine di una conferenza stampa tenuto dopo l'incontro con il ministro degli Esteri dell'Oman Badr Bin Hamad Al- Busaidi, ha snocciolato quelle che potrebbero essere le vere intenzioni del Cremlino. ' Ci auguriamo e ci aspettiamo - ha dichiarato Lavrov - che il completamento della nostra operazione militare, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi fissati nel suo quadro, aiuterà a fermare i tentativi dell'Occidente di minare il diritto internazionale, ignorare e violare gravemente i principi della Carta delle Nazioni Unite, compreso il principio dell'uguaglianza sovrana degli Stati e costringerà l'Occidente a smettere di promuovere la cosiddetta pace unipolare sotto il dominio degli Stati Uniti e dei suoi alleati'. Il premier inglese Boris Johnson ha firmato una dichiarazione di sicurezza con la Svezia, garantendo il sostegno nel caso in cui i suoi militari venissero attaccati. Ci si aspetta che prenda lo stesso impegno con la Finlandia: i due paesi baltici stanno infatti considerando la possibilità di aderire alla Nato cosa che ha fatto infuriare la Russia. Intanto sembra che le autorità della regione di Kherson nell'Ucraina centro meridionale, abbiano intenzione di presentare richiesta per aderire alla Federazione Russa. La notizia arriva dal vice capo dell'amministrazione militare- civile regionale, Kirill Stremousov. Non dovrebbe essere istituita nessuna Repubblica popolare e ' non ci saranno referendum'. Al momento il Cremlino non ha reso una posizione ufficiale limitandosi a dire che ' i residenti della regione di Kherson devono decidere da soli'. Mosca infatti sembra preferire una soluzione sul modello della Crimea e cioè attraverso un referendum.
IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO SERGEY LAVROV IN CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA CON IL MINISTRO DEGLI ESTERI DELL’OMAN SAYYID BADR ALBUSAIDI DOPO I COLLOQUI NELLA CAPITALE MUSCAT IN ALTO L’ACCIAIERIA AZOVSTAL
ALEXEI ALEXANDROV