«Governo e Parlamento, magistratura e avvocatura si impegnino» per «rendere più agile e moderno il processo». A chiederlo, nel proprio discorso a Castel Capuano, è il presidente Sergio Mattarella. Che così riconosce di fatto alla professione forense un rilievo istituzionale.

È anche in virtù di un simile ruolo che il presidente del Cnf Francesco Greco, presente alla cerimonia di ieri a Napoli, diffonde la seguente nota, dopo aver ascoltato il guardasigilli Carlo Nordio annunciare che il primo ddl Giustizia è pronto per il Consiglio dei ministri: «Attendiamo con grande interesse di conoscere il testo delle riforme della giustizia che saranno proposte dal governo, augurandoci che, a differenza di quanto avvenuto in passato, siano frutto di un dialogo preventivo con tutti i soggetti protagonisti della giurisdizione e, in particolare, con l’avvocatura. È importante sottolineare come l’avvocatura costituisca», ricorda Greco, «il corpo sociale che poi si trova a dover dare attuazione a tali riforme nell’interesse dei cittadini. Il Cnf è pronto a confrontarsi su tutti i temi e in tutti gli ambiti, con atteggiamento collaborativo e costruttivo, sperando che le annunciate riforme sopperiscano ai grandi problemi provocati dalle riforme introdotte dal precedente governo», conclude il presidente del Cnf.