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Giogiò Cutolo
«I quindicenni di oggi non sono quelli degli anni 70», ha esordito il vicepremier Matteo Salvini presentando oggi in Senato la proposta di legge voluta dal Carroccio per il contrasto della criminalità giovanile. «Isoliamo i criminali per proteggere le vittime», è stato lo slogan scelto dalla Lega per la Legge “Giogiò”, in onore di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso a Napoli nell’estate del 2023 da un sedicenne durante una lite.
Tante le novità introdotte. Ad esempio, per arginare le sempre più frequenti degenerazioni di trapper o di cantanti neomelodici sono previste pene fino a tre anni se, attraverso i testi delle loro canzoni, vi è una istigazione alla commissione di reati. Scatta poi l'oscuramento immediato dei loro profili social in caso siano imputati o condannati per reati ostativi, con lo scopo di evitare che la rete diventi “megafono” per messaggi criminali che fanno presa sui minori. Vi è quindi l'istituzione del Garante per le vittime di reati, una figura che offra supporto psicologico, giuridico ed economico a chi subisce violenze o perde un familiare a causa di atti criminali.
«Va bene il garante dei detenuti – ha detto Salvini – ma serve anche qualcuno che protegga chi non ha scelto di essere vittima». Il punto destinato a far discutere è però la proposta di equiparare i reati commessi da minorenni a quelli degli adulti, almeno per i casi più gravi. «I giovani di oggi hanno telefoni, social e una maturità diversa. Se sbagli, paghi come tutti gli altri», ha sottolineato Salvini, ricordando che lo scorso anno oltre 44mila reati sono stati commessi da minori. Il senatore Gianluca Cantalamessa, capogruppo della Lega in Commissione antimafia, ha quindi ribadito che «chi uccide un ragazzo per strada non è un influencer, è un criminale. E chi inneggia alla camorra non sta facendo arte, ma propaganda pericolosa».
Salvini ha rivolto un appello all’intero arco parlamentare, chiedendo sostegno trasversale: «Queste sono proposte di buonsenso, voglio vedere chi ha il coraggio di dire no a un Garante per le vittime o alla tutela dei minori dalla propaganda criminale». Durante la conferenza stampa, a cui hanno preso parte i sottosegretari Claudio Durigon (Lavoro) e Andrea Ostellari (Giustizia), è stata anche annunciata la candidatura alle prossime elezioni regionali in Campania proprio della madre di Giogiò, Daniela Di Maggio. «Reagire alla morte di un figlio senza odio, ma con proposte culturali e politiche, è un esempio per Napoli e per tutte le zone colpite dal disagio giovanile e dalla criminalità organizzata», ha detto il leader della Lega.