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Il presidente dell’Unione Nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi, Gianni di Matteo, ha inviato una lettera alla presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria, Carolina Lussana, per segnalare il mancato rispetto da parte di alcune Corti tributarie delle nuove norme in materia di “udienza da remoto”, introdotte dal decreto legislativo n. 220/ 2023, di attuazione della riforma fiscale in materia di giustizia tributaria.
La notizia è stata data dallo stesso presidente Di Matteo nel proprio intervento odierno a Catania, nel corso del convegno “L’autotutela tributaria alla luce della Riforma dello Statuto dei diritti del Contribuente”, in occasione del XXV anniversario della costituzione della Camera tributaria etnea.
“Sembra che lo stato deficitario delle infrastrutture informatiche, o altri ignoti inconvenienti, impediscano oggi ad alcune Corti di Giustizia tributaria di considerare la trattazione da remoto come una modalità fisiologica di svolgimento della udienza pubblica. Per questo, abbiamo chiesto alla Presidente Lussana, che sappiamo essere impegnata sul fronte della razionalizzazione delle risorse, di porre attenzione per promuovere la più efficiente organizzazione nelle Corti tributarie”, ha riferito il presidente dell’Unione delle Camere degi avvocati tributaristi.
In particolare, è stato segnalato da più Camere locali che presso alcune Corti di giustizia tributaria la trattazione “da remoto” sia ancora considerata come una modalità straordinaria, concessa dai Presidenti delle Corti sulla base di criteri discrezionali, come avveniva in passato in base a norme oggi non più in vigore ( l’articolo 16 del decreto legge n. 119 del 2018, l’articolo 135 del decreto legge n. 34 del 2020), laddove la partecipazione all’udienza pubblica in modalità da remoto configura oggi un vero e proprio diritto della parte che la richiede, restando esclusa ogni discrezionalità del Giudice al riguardo ( in base al combinato disposto degli articoli 33 e 34- bis del decreto legislativo n. 546 del 992, il primo modificato, il secondo introdotto ex novo dal decreto legislativo n. 220 del 2023).
In particolare risulta che presso alcune Corti di merito non solo la trattazione con modalità da remoto sia “concessa” dai Presidenti delle singole sezioni solo in presenza di istanza motivata; ma che in caso di rigetto non esista nemmeno un formale provvedimento, risultando l’esito negativo dell’istanza di trattazione a distanza da semplici interlocuzioni verbali con la segreteria.
“Crediamo che l’attuazione della riforma fiscale, nei diversi aspetti, possa rappresentare l’occasione per rilanciare il servizio giustizia e fiscale per tutti gli operatori. L’Uncat è sempre disponibile a dare il proprio contributo di proposta e collaborazione affinché questo accada. È in questa prospettiva che deve essere inquadrata anche questa segnalazione. Abbiamo chiesto alla presidente Lussana di avviare un canale permanente di comunicazione, volto alla risoluzione di problematiche simili a quella che è oggetto della presente segnalazione”, ha evidenziato Di Matteo.
Il consiglio direttivo dell’Uncat si è riunito ieri a Catania, per celebrare il XXV anniversario della istituzione della Camera tributaria della città siciliana nell’ambito del progetto delle “sedute itineranti”.