«Uno degli scopi di questo convegno è quello di presentare delle proposte  riguardo gli strumenti  che gli operatori del diritto devono usare riguardo il tema della protezione umanitaria». [embed]https://youtu.be/fIqtB5wIJe4[/embed] A parlare è lavvocato Loredana Leo, una degli organizzatori del convegno che si è tenuto l12 marzo presso laula Occorsio del Tribunale di Roma, a piazzale Clodio. Unoccasione importante, voluta dallAsgi (Associazione giuristi per limmigrazione ) e Magistratura Democratica, per parlare di protezione umanitaria, diritto di asilo e obblighi internazionali dellItalia. Dal 5 ottobre scorso, data di introduzione del decreto 113 ovvero il decreto sicurezza, le statistiche forniscono una fotografia impietosa di ciò che sta succedendo. «Cè stata una drastica riduzione del riconoscimento della protezione umanitaria (dal 47% al 2% di accoglimenti) spiega lavvocato Leo -,  anche perché le Commissioni  Territoriali hanno applicato erroneamente la nuova normativa  dando un interpretazione retroattiva della norma stessa. Su questo è intervenuta la Cassazione che invece ha stabilito che le domande presentate prima dellentrata in vigore del decreto devono essere considerate proprio sotto il profilo della protezione umanitaria». Una contraddizione che sta provocando danni sulla vita delle persone ma anche  al lavoro stesso dei giudici. Una realtà messa in luce anche dalla dott.ssa Silvia Albano, giudice della sezione specializzata del Tribunale romano che spiega come il convegno sia stato organizzato per «rispondere alle difficoltà  derivate dallabrogazione della protezione umanitaria ma allinterno di un quadro giuridico costituzionale e sovranazionale che rimane invariato. Già Mattarella quando ha promulgato il decreto legge ha mandato una lettera al Presidente del Consiglio  nella quale diceva che gli obblighi costituzionali, segnatamente  larticolo 10 comma 3 della Carta, che prevedono  il diritto di asilo, e gli accordi vincolanti internazionali non possono  venire meno».Un tema dirimente questultimo. «Ad esempio precisa ulteriormente  lavvocato Leo la protezione umanitaria si riconosceva  per norme come larticolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dellUomo, che riconosce lunità familiare. Quindi la protezione umanitaria veniva vista anche come recepimento di questa norma internazionale.  Con il decreto 113 però questi obblighi  rischiano di venire meno».