Il deposito telematico degli atti penali è sospeso e viene rinviato alla fine dell’anno. La notizia proviene direttamente dal viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e fa tirare un sospiro di sollievo agli avvocati. Gli impegni sono stati mantenuti da via Arenula. La sospensione è contenuta in un decreto ministeriale firmato ieri, ma era stata già annunciata la scorsa settimana proprio dal viceministro Sisto.

I penalisti avevano più volte chiesto di rivedere l’obbligo di deposito, in vista dell’entrata in vigore da domani, sul portale del processo penale di 103 tipi di atti, già individuati con decreto del ministero della Giustizia del 4 luglio scorso. A motivare le decisioni l’esigenza di preservare il diritto di difesa e di organizzare i corsi di formazione per il passaggio definitivo alla modalità telematica. «Con un decreto ministeriale – spiega il viceministro Sisto -, firmato oggi ( ieri per chi legge, ndr), il dicastero della Giustizia mantiene l'impegno acché il ricorso ai mezzi telematici, funzionale a una maggiore efficienza del processo penale, non intacchi in alcun modo il diritto di difesa dei cittadini. Viene dunque sospeso, fino alla fine dell'anno, il vigore del Portale telematico come esclusivo mezzo di deposito degli atti da parte degli avvocati difensori».

Il deposito “tradizionale” potrà quindi ancora essere effettuato. «Sarà dunque possibile – aggiunge Francesco Paolo Sisto - continuare a procedere al deposito a mezzo pec o in modalità cartacea e, nel frattempo, sarà dispiegato il massimo impegno nell'organizzazione di corsi di formazione, rivolti ai cancellieri così come agli avvocati, per facilitare la transizione verso un maggior ricorso alla tecnologia informatica

anche nel settore della giustizia. Gli operatori saranno così messi nelle condizioni di poter correttamente apprendere il funzionamento del nuovo Portale, verificarne l'efficienza, per una giustizia più celere e in linea con gli scopi del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Giovanna Ollà, Segretario del Consiglio nazionale forense e penalista del Foro di Rimini, esprime soddisfazione per la decisione presa dal ministero della Giustizia. «Il telematico va bene – dice al Dubbio l’avvocata Ollà –, purché non si sacrifichino i diritti. La sospensione ed il rinvio dei depositi telematici degli atti penali è il frutto di una interlocuzione attenta e costruttiva, che ha visto protagonista il Consiglio nazionale forense nel rappresentare una serie di problematiche. L’ampliamento della platea degli atti da inserire nel portale era una tappa obbligata. I penalisti, sin dal primo momento in cui si è cominciato a parlare di processo penale telematico, hanno dimostrato grande attenzione e sensibilità. Il Portale telematico ha destato all’inizio alcune preoccupazioni. Non dimentichiamo che siamo partiti con cinque- sei atti, compresa la nomina del difensore. Nel momento in cui però gli atti diventano più di cento, e fra questi tutte le impugnazioni, è chiaro che si pongono delle questioni sulla responsabilità dell’avvocato, ma soprattutto sulla tutela dei diritti. Se si presentano problemi con il portale, dato che questo prevede l’unicità del deposito in modalità telematica, è facile immaginare le conseguenze negative». L’esponente dell’avvocatura istituzionale sottolinea l’impegno di via Del Governo Vecchio: «Da sempre il presidente del Cnf, Francesco Greco, nelle interlocuzioni avute con il ministero della Giustizia, ha rappresentato la necessità di attuare per il deposito degli atti il “doppio binario” per agevolare il passaggio alla nuova modalità e

al tempo stesso conoscere le criticità del sistema. Si pensi al caso del deposito dell’appello. La segnalazione di errore potrebbe avvenire dopo tre- quattro giorni dal deposito con il rischio di non poter più provvedere per scadenza dei termini».

L’avvocata Ollà spera che con il decreto ministeriale tutta la macchina organizzativa possa attrezzarsi al meglio, senza intoppi, per i depositi degli atti penali. «Adesso – aggiunge – il Portale è tarato sulla Procura. Tutti gli atti che vengono inseriti vanno oltre. Parliamo del dibattimento. Ecco perché occorre una formazione del personale non più solo della Procura, ma anche del Tribunale. L’informatizzazione va benissimo. È necessario che però avvenga in sicurezza. Utilizziamo virtuosamente il momento del “doppio binario”, indicato dal ministero della Giustizia, per la migliore formazione di tutti: avvocati, personale degli uffici del Tribunale e magistrati». L’Unione delle Camere Penali Italiane ha espresso apprezzamento per la decisione del ministro Carlo Nordio di modificare i termini di entrata a regime del Portale telematico. Sono stati accolti, si legge in una nota, «anche per il forte impegno del viceministro Francesco Paolo Sisto, i suggerimenti proposti dai penalisti italiani con lettera pubblica del 13 luglio 2023».