LA GIORNATA

Ha appena 21 anni, ma ne dimostra ancora di meno.

E, a vederlo così, solo e smarrito in quella gabbia di vetro nell’aula del tribunale che dovrà giudicarlo, il sergente Vadim Shishimarin dell'unità 32010- quarta divisione Panzer Kantemirov dell’esercito russo non può che suscitare una gran pena.

Sembra un ragazzo come tanti altri e non un fanatico omicida, e invece Vadim è il primo militare russo ufficialmente imputato di crimini di guerra e portato alla sbarra dalla giustizia di Kiev. KIEV

La procuratrice generale di Kiev Iryna Venediktova lo accusa di aver giustiziato un civile disarmato nel villaggio di Chupakhivka, nella regione di Sumy, si tratta un uomo di 62 anni che tornava a casa con la sua bicicletta. Il battaglione di Vadim era in fuga dopo aver perso uno scontro con un reggimento dell’esercito ucraino e il ragazzo avrebbe premuto il grilletto per evitare che l’uomo segnalasse la loro posizione al nemico. Un omicidio premeditato quindi, che nello scenario di occupazione militare si configura anche come un crimine di guerra: rischia da 15 anni di prigione all’ergastolo. Vadim ha ammesso di aver sparato contro il civile in bicicletta ma specificando di aver obbedito a un ordine di un suo superiore. In un’intervista rilasciata a un blogger ucraino dopo il suo arresto ha peraltro raccontato che non sapeva che sarebbe stato mandato a combattere ma solo di dover compiere un esercitazione al confine del Donbass. Anche lui, suo modo, è una vittima della guerra di Putin.