Più che un’azione di guerra un atto di pirateria e di banditismo: ieri pomeriggio l’esercito russo ha lanciato diversi razzi contro un centro commerciale a Kremenchuk, nella regione di Poltava, dove erano presenti più di mille civili. Il primo a dare la tragica notizia è stato il governatore di Poltava, Dmytro Lunin, sul proprio canale Telegram. Nel momento in cui è stata colpita la struttura ospitava almeno mille persone intente ad acquistare qualche vestito, a fare la spesa o semplicemente a rifocillarsi, ignare di essere diventate un obiettivo militare per l’armata russa.

«Il centro commerciale è in fiamme, i soccorritori stanno spegnendo l’incendio. Il centro commerciale non rappresentava nessun pericolo per l’esercito russo. Nessun valore strategico. Solo il tentativo delle persone di vivere una vita normale, e questa è la cosa che fa arrabbiare così tanto gli occupanti» ha scritto Lunin.

Secondo il governatore l attacco a Kremenchuk è un crimine di guerra russo. «Un crimine contro l’umanità. Questo è un atto di terrore aperto e cinico contro la popolazione civile. La Russia è uno Stato terrorista», ha concluso il governatore. aggiungendo che il numero delle vittime non è stato al momento determinato ma si parla di diverse decine con un bilancio di sangue destinato a peggiorare nel corso delle ore mentre medici e soccorritori hanno lavorato sul posto per tutta la notte. «Il numero di morti è impossibile da immaginare» ha poi dichiarato il presidente ucraino Vlodymir Zelensky che sul suo account Telegram ha postato le drammatiche immagini del centro commerciale avvolto dalle fiamme. Intanto Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accettato l’invito a partecipare al summit del G20 in programma in Indonesia a novembre dove saranno presenti tutti i suoi antagonisti occidentali. «Agli indonesiani «abbiamo confermato che prevediamo di partecipare», ha detto Ushakov ai giornalisti. Alla domanda se sarà una partecipazione da remoto o in presenza, il consigliere di Putin ha risposto: «Ci hanno invitato per una partecipazione in presenza per il momento. Ma resta ancora un bel pò di tempo. Mi auguro che la pandemia ci consentirà di avere questo colloquio in presenza». Ushakov ha anche evidenziato l’importanza di questo invito, deciso dal presidente indonesiano Joko Widodo, «dato che alcuni Paesi occidentali stanno facendo pressioni e hanno fatto pressioni sugli indonesiani» per non invitare Putin.