Le toghe litigano ancora per il caso Apostolico. Oggi prende posizione Magistratura Indipendente, unico gruppo che ieri ha espresso voto contrario al documento approvato a larga maggioranza dal direttivo dell'Anm (22 voti a favore, 8 contrari). L’ennesimo distinguo, come ha raccontato ieri Valentina stella, sulla vicenda della giudice del Tribunale di Catania finita al centro delle polemiche per aver “liberato” migranti tunisini trattenuti nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo.

Un documento, dice ora la corrente conservatrice delle toghe, “nel quale non potevamo riconoscerci, che contiene una vera e propria dichiarazione di guerra. Chi lo ha approvato dovrà assumersi la responsabilità di condurre la magistratura italiana tutta in una spirale di contrapposizione con la politica che ci farà apparire parte di uno scontro tra poteri dello Stato, e dunque politicamente schierati. Questo, secondo noi, è il vero agire politico, questo è il vero collateralismo dal quale prendiamo le distanze. Preferiamo continuare a cercare di valutare i fatti con animo giusto e sereno, da magistrati”. 

Magistratura Indipendente aveva presentato al direttivo un proprio documento che “conteneva - ricordano in una nota Stefano Buccini e Angelo Piraino, presidente e segretario di MI - una ferma condanna alla delegittimazione personale mediatica dei magistrati, alle critiche dei provvedimenti a prescindere dalla motivazione e ai toni scomposti delle affermazioni di alcuni esponenti politici”, ma anche “un invito a riflettere - sottolineano i vertici di MI - su come questa situazione sia stata anche determinata da condotte inopportune di singoli e su come, in un momento così delicato della vita del paese, sia fondamentale che ciascun magistrato preservi il patrimonio di credibilità della magistratura italiana”.

Quindi, la replica alle "accuse" provenienti dai colleghi di AreaDg: "Questo, secondo AreaDG, significa collateralismo al governo? Cercare con onestà, agendo da giudici, di vedere tutte le disfunzioni del sistema?”, si chiedono gli esponenti di Magistratura Indipendente, dicendosi anche “sconcertati per l'infima accusa che ci è stata rivolta di voler contrabbandare la rinuncia alla tutela dell'indipendenza della magistratura con la 'monopolizzazione delle nomine' tanto volgare quanto falsa e diffamatoria, perché smentita dalle cronache consiliari, che testimoniano come la stragrande maggioranza di nomine avvenga all'unanimità”.

Nello scontro è entrata anche la Lega, per la quale ''è doveroso ringraziare Magistratura Indipendente per la saggezza e l'equilibrio a commento del documento dell'Anm che esaspera la contrapposizione istituzionale. Una posizione, quella di Mi, che certamente è condivisa dai giudici che non operano in base a pregiudizi o ideologia e che hanno provato imbarazzo per i colleghi che invece ignorano valori come sobrietà, autocritica, responsabilità''.