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La pm Rosaria Stagnaro lascia ufficialmente il processo a carico di Alessia Pifferi, accusata di aver lasciato morire di stenti la figlioletta Diana, di soli 18 mesi, lasciata da sola a casa per giorni. Il procuratore di Milano Marcello Viola ha infatti dato il via libera alla magistrata, che aveva chiesto di poter lasciare il processo dopo essere entrata in dissenso con il collega Francesco De Tommasi, che senza avvisarla ha iscritto sul registro degli indagati due psicologhe del carcere di San Vittore e l’avvocata di Pifferi, Alessia Pontenani.
Le tre professioniste sono accusate di falso per una perizia - sottoscritta dalle due psicologhe (accusate anche di favoreggiamento) prima della nomina di Pontenani - nella quale viene certificato che Pifferi avrebbe un Qi pari a 40, ovvero quello di una bambina di sette anni. Perizia tacciata da De Tommasi come “consulenza difensiva” e già attaccata violentemente in aula dal pm.
La decisione del procuratore è arrivata dopo un confronto con i due pm e i rispettivi aggiunti - Letizia Mannella, del dipartimento violenze di genere, e Alessandra Dolci, della Dda -, al seguito del quale il capo della procura ha preso atto del contrasto insanabile tra i due magistrati. Il processo ripartirà dunque il 4 marzo, giorno in cui in aula si presenterà il solo De Tommasi, che potrebbe sollevare una questione di incompatibilità a carico di Pontenani, difesa, nei giorni scorsi, da tutta l’avvocatura.