Il Consiglio di Stato, con una sentenza pubblicata oggi, ha accolto il ricorso del procuratore di Terni, Alberto Liguori, annullando definitivamente la delibera con cui il Csm, a gennaio del 2023, aveva disposto la non conferma nell'incarico, per uno scambio di messaggi tra Liguori e Luca Palamara relativi ad alcune nomine. Il Consiglio di Stato, spiega una nota della procura generale di Perugia, ha evidenziato come il Csm "avesse in passato giudicato irrilevanti le conversazioni intercorse con il dottor Palamara, assegnando al procuratore di Terni l'ultima valutazione di professionalità.

Il giudice amministrativo ha sottolineato come nella delibera oggi annullata il Csm non ha indicato alcun concreto elemento istruttorio a sostegno dell'incidenza di dette conversazioni sull'esercizio delle funzioni assegnate al dottor Liguori". Dunque ad avviso del Consiglio di Stato gli elementi acquisiti "non possono comportare una inammissibile identificazione e commistione tra logiche correntizie e imparzialità delle funzioni rivestite".