PARLA IL TOSSICOLOGO

«Sono segni molto diversi uno dall’altro» quelli riportati sui media come sintomi del presunto avvelenamento che sarebbe avvenuto al tavolo dei negoziati Ucraina- Russia ai danni dell’oligarca russo Roman Abramovich e di altri due negoziatori. Secondo l’analisi di Carlo Locatelli, responsabile Centro antiveleni e Centro nazionale di informazione tossicologica dell’Irccs Maugeri di Pavia, «i sintomi riferiti sono, a mia conoscenza, un qualcosa che complessivamente non è caratteristico di nessuna sindrome classica» da avvelenamento. «Una lacrimazione importante è spia di una sindrome che potrebbe essere in linea con l’uso di agenti nervini. Ma l’occhio rosso no - spiega l’esperto all’Adnkronos Salute - La cute che si desquama è un elemento storico che viene riportato per il caso di Viktor Yushenko», ex presidente ucraino, leader della ’ rivoluzione arancionè.

«Certo, si può anche inventare un veleno nuovo, o usare miscele di sostanze, ma non saprei» , ragiona l’esperto. «Mi sembra che siamo un pò lontani da quello che si potrebbe ritenere fondato, a mio parere. Questi sintomi descritti non mi danno idea di niente di caratteristico» , ripete. Poi, «può essere vero che alcuni casi precedenti fanno pensare che i russi potrebbero utilizzare sistemi di questo tipo. Ma in questo caso mi sembra curioso». Ovviamente riconoscere un avvelenamento «non è facile. Altrimenti noi non serviremmo», sorride Locatelli. La raccolta di campioni può essere dirimente? «Il veleno perfetto non esiste - avverte - Tutto si può trovare, ma può essere difficile intercettarlo, specie quando gli agenti» che provocano l’avvelena-mento «sono in micro- quantitativi e quando i prelievi vengono fatti dopo un pò di tempo e la sostanza magari non c’è più». Non c’è una finestra unica di tempo oltre la quale le cose si complicano.

«L’Amanita phalloides», fungo letale, «la vediamo anche 36- 48 ore dopo. Alcune droghe non le vedi più dopo 4 ore nel sangue e nelle urine elenca l’esperto a mò di esempio Dipende da come sono veloci le distruzioni metaboliche delle sostanze».