C’è una linea immaginaria eppure realissima, una ferita non chiusa, un luogo di tutti e di nessuno di cui ognuno, invisibilmente, è parte: è la frontiera che separa e insieme unisce il Nord del mondo, democratico, liberale e civilizzato, e il Sud, povero, morso dalla guerra, arretrato e antidemocratico. È sul margine di questa frontiera che si gioca il Grande gioco del mondo contemporaneo. Questa soglia è inafferrabile, indefinibile, non-materiale: la scrittura vi si avvicina per approssimazioni, tentativi, muovendosi nell’inesplorato, là dove si consumano le migrazioni e i respingimenti, là dove si combatte per vivere o per morire. Quella parola indica una linea lunga chilometri e spessa anni. Un solco che attraversa la materia e il tempo, le notti e i giorni, le generazioni e le stesse voci che ne parlano, si inseguono, si accavallano, si contraddicono, si comprimono, si dilatano. È la frontiera.”  E’ una delle pagine, tratte dal libro La Frontiera di Alessandro Leogrande, che l’attrice Donatella Finocchiaro leggerà mercoledì 24 ottobre alle 18,30, alla Biblioteca Nazionale di Napoli, nell’ambito di Squilibri Incontri di lettura, giunta alla XII Edizione sul tema FRONTIERE. La rassegna, che si svolge dal 24 al 27 ottobre, è dedicata proprio ad Alessandro Leogrande, uno dei più interessanti protagonisti del nostro tempo, scrittore e giornalista d’inchiesta prematuramente scomparso un anno fa. “E con le parole di Nicola Lagioia sull’Internazionale vorrei ricordare che cosa abbiamo perso con Alessandro Leogrande, racconta Marinella Pomarici di A Voce Alta: “In un Paese sempre più allo sbando, riusciva a unire lo spirito analitico alla passione civile. Si è occupato in modo serio di criminalità… Di sfruttamento sul lavoro senza retorica. Di migranti e migrazioni in modo così profondo che – visto lo spettacolo offerto negli ultimi mesi – l’intera classe politica nazionale di destra e di gran parte della sinistra dovrebbe sprofondare nella vergogna, per come non è stata capace di avvalersene. Ma la politica in Italia nemmeno ha idea di quali siano le menti migliori del paese”.   Squilibri offre dunque l’occasione per dialogare su un tema complesso, per tentare di mettere in discussione il racconto ufficiale sull’immigrazione che considera l’arrivo degli stranieri solo nei termini di emergenza, paura e pericolo. Un lavoro che si compie tutto l’anno a cui si dedicano le associazioni promotrici della rassegna: A Voce Alta, la Pagina che non c’era, Officine Gomitoli, Soup. Oltre 200 studenti delle scuole secondarie napoletane invaderanno il Salone di lettura per incontrare e dialogare con scrittori, giornalisti, attori, filosofi, per ripercorrere insieme a tanti protagonisti le pagine più amate della letteratura e del cinema. Gli incontri coinvolgeranno anche un pubblico più adulto, di appassionati e di potenziali lettori.   Gli altri protagonisti della rassegna saranno: Eraldo Affinati, Mirella Armiero, Alberto Castellano, Fabrizio Coscia, Cristina Di Colandrea, Martino Lo Cascio, Antonella Mancusi, Lorenzo Marone, Valter Mastropaolo, Tatjana Rojc, Claudia Zonghetti, la Biblioteca dei destini Incrociati. “Gli studenti leggono libri per riuscire a trovare la propria voce - sottolinea Maria Laura Vanorio de La pagina che non c’era - l’incontro con gli scrittori, ma anche quello tra i vari studenti, appartenenti a scuole e realtà differenti, diventa una preziosa occasione di confronto intorno alla parola (letta, immaginata, raccontata e, infine, scritta). Un confronto fecondo che consente loro di entrare in contatto con gli autori dei romanzi senza la mediazione degli adulti e senza distanze gerarchiche, e che costituisce un momento fondamentale del successivo processo creativo”.  “La frontiera nel "mio" caso si è chiamata a lungo cortina, ed era persino di ferro – scrive Claudia Zonghetti, traduttrice di Anna Karenina - a sottolineare che passarla, attraversarla, sfondarla avrebbe richiesto forze notevoli, impegno emotivo e fisico, e anche una certa dose di violenza. Perché la violenza, la forza mal applicata, è una compagna di strada inevitabile e imprescindibile delle frontiere, delle cortine, dei muri, dei cavalli di frisia. Una violenza che è dei gesti, ma anche delle parole, che scavano frontiere ancora più insormontabili di quelle di mattoni. Le scavano le parole mal usate, le parole bugiarde, le parole sporcate. Le scavano le parole degli "altri" quando non le conosciamo e le riempiamo di significati non loro. Nel nostro piccolo, piccolissimo orticello, il compito di chi come me traduce è questo: rosicchiare almeno le frontiere dell'incomprensione, avvicinare chi non può comprendersi direttamente, sperando che di conseguenza anche i muri comincino a cedere”. Una discussione aperta insomma sulle frontiere del mondo: “Cercheremo di ascoltare le parole dei libri, le poesie, i pensieri che hanno attraversato la storia della letteratura, di capire quali siano i nostri confini interni – continua Alessandra Calvo di Soup - quelli che ci portano in relazione con l’altro, per quale motivo l’altro, così spesso, sia considerato uno straniero, un barbaro. Sarà la voce di Donatella Finocchiaro ad accompagnarci in questo viaggio, e le voci di tanti ospiti che verranno a raccontarci la loro storia di frontiera”.  Squilibri Incontri di lettura è promossa da A Voce Alta, Soup, La Pagina che non c’era, Officine Gomitoli, in stretta collaborazione con la Biblioteca Nazionale, Laterzagorànapoli, gli istituti scolastici, gli istituti di cultura e le librerie, con il patrocinio del Comune di Napoli, della Regione Campania, sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura (Mibac) e il sostegno di alcuni sponsor privati.  Il programma degli incontri l primo incontro del 24 ottobre sarà alle 9.30 con Lorenzo Marone che presenterà il suo libro Un ragazzo normale (Premio Giancarlo Siani 2018), per gli studenti de la pagina che non c’era. Mirella Armiero, alle 15, tratteggerà la figura di Alessandro Leogrande: “Una vita per riconoscere le frontiere”. Alle 16.00, per la sezione Frontiere Linguistiche, l’incontro con Claudia Zonghetti, traduttrice di Anna Karenina, introduce Maria Laura Vanorio. Alle ore 17.00, Fabrizio Coscia, presenta il suo libro La bellezza che resta, per gli studenti de La pagina che non c’era. Una giornata intensa dunque che proseguirà alle 18.30, per la sezione Parole di Frontiera, con l’atteso appuntamento con l’attrice Donatella Finocchiaro che leggerà brani tratti da Erri De Luca, Wislawa Szymbroska, Kostantinos Kavafis, Cormac Mccarthy, Alessandro Leogrande, Alessandro Baricco. Alle 19.00, per la sezione Frontiere nel Cinema, Alberto Castellano e Donatella Finocchiaro presentano alcune sequenze significative dal film “Terraferma” di Emanuele Crialese. Giovedì 25 ottobre, alle 15.30, alla Biblioteca Nazionale, Sezione Venezuelana, Leggere oltre le Frontiere, gruppi di lettura e laboratori nella Biblioteca dei Destini Incrociati. A seguire, alle 17.30, alla Biblioteca Nazionale, Emeroteca, per la sezione Frontiere dell’Anima, in collaborazione con l’Istituto Nea Zetesis, Valter Mastropaolo presenta Antonella Mancusi e Cristina Di Colandrea che dialogheranno sul libro Presenza, il confine tra reale e irreale. Letture a cura di Alessandra Calvo. Venerdì 26 ottobre, alle ore 9.30, Salone di Lettura, per La pagina più amata, Mirella Armiero racconta Alessandro Leogrande. Reading dei ragazzi delle scuole medie superiori di Napoli e provincia, sul tema della frontiera. Oltre 15 classi delle scuole superiori presenteranno la loro personale selezione delle pagine più amate. Alle ore 17.30, Sala Rari, per la sezione un’Identità di Frontiera, incontro con l’autore, Tatjana Rojc presenta La figlia che vorrei avere. Sabato 27 ottobre, alle 10.30, Sala Rari, per la sezione Frontiera del Mediterraneo, in collaborazione con Officine Gomitoli, Martino Lo Cascio presenta il suo documentario “Effatà Road” tra naufragi e nuovi incontri. "Non ho composto un documentario di denuncia. Non ho creato un documentario che disvela chissà quali segreti o verità nascoste. Ho tracciato un sentiero che ci interroga – scrive l’autore - uno per uno, a partire dalla semplice constatazione che l'incontro interculturale è un'avventura complicata e il dolore di ciascuno non deve mai smettere di risuonare nelle nostre coscienze in azione".  La rassegna Squilibri si concluderà sabato alle ore 11,30, con la sezione incontri con l’autore, in collaborazione con Officine Gomitoli, Eraldo Affinati presenta il suo libro Tutti i nomi del mondo.