Al Teatro Sannazaro di Napoli, in anteprima nazionale, ha debuttato Giacomino e Mammà di Santiago Carlos Oves e Jordi Galceran, nella traduzione e la regia di Enrico Ianniello che ne è anche protagonista in compagnia di una grande signora della scena Italiana: Isa Danieli. Prodotto da Teatri Uniti, lo spettacolo, in scena fino al 14 aprile, è stato accolto con grande successo dal pubblico che ha tributato applausi calorosi. Enrico Ianniello, attore e regista, con Giacomino e Mammà, ha tradotto, adattato e trasposto in una dimensione napoletana il testo. Che è tratto da Conversaciones con mamà, pluripremiato film dello sceneggiatore e regista argentino Santiago Carlos Oves, adattato in seguito per le scene internazionali dal drammaturgo catalano Jordi Galceran ( l’autore de Il metodo Gronholm).

Non nuovo a queste operazioni, è infatti il terzo testo catalano che Ianniello traduce per la scena in lingua napoletana, dopo Chiòve e Giocatori di Pau Miró, spettacoli che hanno calcato i palcoscenici italiani con grande successo e apprezzamento di critica e di pubblico.

La storia è uno spaccato di grande attualità. Giacomino, cinquantenne, ha perso il lavoro e si ritrova indebitato a causa delle eccessive richieste di consumo della moglie e dei figli adolescenti. La vendita dell’appartamento in cui vive la madre potrebbe risolvergli i suoi problemi ma lei non è affatto d’accordo perché ha finalmente un fidanzato più giovane, un simpatico sessantenne “anarco- pensionato” che irrompe nella sua vita e, in ogni caso, è determinata a mantenere la sua autonomia. Si sviluppa un confronto ironico, dal ritmo intenso ma che offre l’occasione per riflettere sull’amore madre- figlio che si presenta e riemerge in maniera prorompente, a tratti difficile. Le scene e i costumi dello spettacolo sono di Barbara Bessi, le luci di Lucio Sabatino, il suono di Daghi Rondanini. Lo spettacolo, dopo Napoli, sarà il 7 maggio al Teatro Diaghilev di Mola di Bari, dal 10 al 12 maggio al Teatro Gerolamo di Milano, atteso poi, per una lunga tournée italiana, nella prossima stagione teatrale 2019/ 2020.

Isa Danieli è la madre, ma nella sua carriera ha interpretato tanti personaggi. «Ho avuto - dice - dei bellissimi incontri nella mia vita. È molto difficile scegliere l’emozione che ogni personaggio mi ha dato, ciascuno è un personaggio a sé. Non c’è uno in particolare ma quello che ricordo volentieri è un piccolo personaggio che ho fatto con Eduardo de Filippo, fu un’emozione una straordinaria a 17 anni. Ecco però non posso sceglierne uno perché a tutti i personaggi interpretati ho dato sempre l’intera me stessa».

Per la prima volta con Teatri Uniti e con il regista Enrico Ianniello.

È un testo spagnolo ma adattato in una latitudine familiare napoletana: questo si può fare perché le due culture, quella spagnola e partenopea, sono così vicine, hanno in comune tante cose e soprattutto la passione. Con Enrico ci eravamo ripromessi di fare uno spettacolo insieme, ci siamo riusciti e sono contenta.

È la storia di un figlio senza lavoro che vorrebbe vendere la casa della madre ma lei non ci sta...

Infatti, questo è il momento cruciale in cui madre e figlio si attaccano “malamente”, si inizia a parlare di ciò che dovrebbe accadere ma lei non è d’accordo. Lei ama il figlio più di se stessa ma comunque gli chiede di rispettare la sua libertà e la voglia di vivere da sola. In questo duetto vengono fuori tante cose straordinarie della vita e anche dei due personaggi. Alla fine ci sono anche molti momenti di grande comicità.

Che tipo di madre è?

Sicuramente una madre ironica ma che appare anche più moderna e giovane del figlio. Siamo molto lontani dalle madri di Brecht, Eduardo De Filippo, Manlio Santanelli, che ho affrontato in precedenza. È una donna che, pur mantenendo tutte le caratteristiche che ti aspetti in una madre, soprattutto in quelle costanti e quasi maniacali attenzioni verso il figlio, circa il cibo, la salute, la vita coniugale, le economie familiari, riesce tuttavia a conservare una irresistibile ironia e una solidità di sentimenti tali da farle superare momenti particolarmente difficili nella relazione con l’amatissimo Giacomino.