In migliaia ad accogliere oggi l’appello dello “sciopero globale transfemmista” indetto da una vasta rete di associazioni in occasione della Giornata Nazionale della donna. Uno sciopero “dal lavoro produttivo e “riproduttivo” contro ogni forma di violenza maschile sulle donne e contro le discriminazioni di genere, al grido di “Non una di meno!”.

L’invito è di sospendere ogni tipo di attività considerata indispensabile alla riproduzione della società: sul posto di lavoro, nelle case, nelle scuole, negli ospedali.

Al centro delle proteste le politiche sociali e i provvedimenti legislativi contro le donne, e la comunità lgbt, la difesa della famiglia tradizionale e dell’ordine patriarcale, gli attacchi alla libertà di abortire e l’autodeterminazione salariale, diritti che sembravano acquisiti da tempo ma che finiscono sempre più sotto attacco, nel nostro paese e in altre parti del mondo.

In Italia, le donne scenderanno in piazza anche contro il decreto del ministro della famiglia Pillon e per la rivendicazione di un salario minimo europeo e di un welfare universale.