Il Teatro è a colori”. “E l’unica arte scenica viva di colori e di vita, non ha nessuna mediazione ma un contatto diretto con il pubblico. Ben diciotto mini rappresentazioni, distribuite tre per volta nel corso di sei sere, ognuna delle quali contraddistinta da un colore, un cartellone che, simbolicamente, restituisce un arcobaleno di emozioni come solo il teatro sa fare. Il mio unico dio ispiratore è Shakespeare”. Così Gianmarco Cesario, direttore artistico de “I Corti della Formica”, ha presentato il sottotitolo e il programma della tredicesima edizione del Festival di corti che andrà in scena dal 9 al 14 ottobre, al teatro Tram di Napoli, a partire dalle 20,30. “LA CORTE DELLA FORMICA”, nasce nel 2005 come il primo festival di corti teatrali ideato e realizzato da Gianmarco Cesario, autore, regista, giornalista. Prodotto da "Teatro a Vapore”, negli ultimi anni cambia nome in I Corti della Formica. Una formula non solo di successo ma che diventa fucina di talenti, scoperta di nuovi autori e nuova drammaturgia, nascita di giovani compagnie NONCHÉ sperimentazione di generi e linguaggi differenti. I corti si ispirano per lo più ai temi dell’attualità con contaminazioni TRA teatro classico e contemporaneo, sono testi originali opportunamente scritti, costruiti e selezionati per la rassegna che ha come cifra la brevità della rappresentazione sul palcoscenico. L’assessore alla cultura del comune di Napoli, Nino Daniele, grande estimatore e sostenitore della rassegna, ha annunciato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala giunta di Palazzo San Giacomo che “i vincitori di questa edizione saranno ospitati in due serate speciali al Maschio Angioino nel corso dall'Estate a Napoli 2019”. “E’ comune consapevolezza la difficoltà in cui versa la spesa pubblica nel settore culturale – ha dichiarato l’assessore Daniele - a partire dalla nostra città. E’ negativo che si spenda poco, il flusso delle risorse è addirittura diminuito, c’è un divario enorme tra Nord e Sud. Le imprese investono poco in progetti culturali. Nonostante l’abitudine a questo sconforto – ha aggiunto - salutiamo e seguiamo con grande interesse questo Festival che, ogni anno, ci fa scoprire autori e testi interessanti e le potenzialità della sperimentazione teatrale. Inoltre il Festival ci aiuta a formare un pubblico di spettatori”. I corti della Formica hanno anche una vetrina speciale nell’ambito del Positano Teatro Festival, godono di una grande attenzione da parte del direttore artistico Gerardo D’Andrea che ogni anno seleziona tre opere da portare in scena nello spazio dal titolo “Il Teatro che verrà”. Ogni sera, dopo la rappresentazione, i componenti del cast teatrale, si intratterranno con il pubblico e con la giuria composta dagli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. “Il TRAM, spazio ideale per far nascere quel teatro artigianale – continua Cesario - che forse rappresenta l’ultima possibilità che ci resta per far vivere un’arte fagocitata dall’industrializzazione e dalle leggi di un mercato che l’hanno completamente snaturata”. Quest’anno sono stati selezionati da Cesario 18 corti su 55 testi teatrali. I corti saranno all’insegna dell’ironia, del grottesco, della risata, del noir. SI inizia dunque con il colore rosa il 9 ottobre con tre corti: il primo è LIBERA di Gennaro Castaldo, regia Luigi Alessio Adimari. Il tema è la famiglia, il disagio, la diversità. IL secondo è RESPIRO PIANO di Nicola Maiello e Piera Russo (soggetto Nicola Maiello ed Elena Starace), regia ed interpretazione Piera Russo. Ruota attorno ad un armadio “un’enorme misterioso rifugio che chiede di essere aperto per non tramutarsi in gabbia”. Poi sarà la volta di ROMEO ROMEO di Massimiliano Palmese, autore e scrittore, finalista Premio Strega, regia di Danilo Rovani, con Marilia Marciello, Danilo Rovani. “una sorta di serata psyco, risate sul filo della tensione: “Il gioco teatrale, che culmina con una classica scena di “teatro nel teatro”. Mercoledì 10 ottobre, si passa al colore giallo con EFFETTO WERTHER, testo e regia Gianluca Ariemma. L’effetto Werther si riferisce al fenomeno per cui la notizia di un suicidio pubblicata dai massmedia provoca una catena di altri suicidi. Il testo parte dal microdramma di Corinne Choule che cerca un inquilino a cui subaffittare il proprio appartamento. Poi sarà la volta de “IL re è nudo” testo e regia Giovanni de Luise, con Francesco Palumbo, sul rapporto morboso con il web, da parte della prima generazione dei nostri tempi. Poi ancora “La madre di tutte le tragedie” di Ivan Luigi Antonio Scherillo, regia Emanuele Scherillo, con lo stesso Scherillo, Daniela De Vita, Assunta D’Emilio, Emanuele Scherillo, Ciro Bernardo. “Chi sono e dove sono? E chi è la persona che stanno evidentemente seviziando? Chi è la vittima, il carnefice?”. Si passa all’arancione, giovedì 12 ottobre, con Comete, scritto, diretto ed interpretato da Francesca Niespolo. Lo spettacolo è nato in seguito alla lettura delle testimonianze più atroci riguardanti il celebre incendio alla Triangle Shirtweist Company che ha dato ispirazione alla nota “favola” sulla festa della donna con mimose annesse. Comete vuole far rivivere, anche se per poco, le protagoniste perché “chi dimentica è complice. “L’ETERNA DANZA DI FRIDA” testo e regia Ciro pellegrino. La protagonista è la pittrice Frida KHALO: “LA donna, l'artista, l'amante che ha fatto della sua intera esistenza una strenua rivoluzione contro un destino di morte e solitudine”. A seguire “LA PARABOLA DELLA RETE” testo e regia di Valerio Bruner “Xenofobia. intolleranza. razzismo. parole che tornano, tristemente attuali. Seduti sulle nostre poltrone, osserviamo, impassibili, le immagini che ci scorrono davanti”. E’ POI la volta del colore rosso, Venerdì 13 ottobre, con MENOMALE CHE SEI QUI di Arianna Cristillo, regia di Giuliano Casaburi. Poi lo spettacolo RINGO testo e regia Diego Sommaripa, Ancora TOY BOY di Massimo Rosa, regia Adelaide Oliano. Il blu caratterizza la serata di sabato 13 ottobre, con HAROLD testo e regia Chiara De Silva; a seguire ORFEO, L’AMORE E’ CIECO drammaturgia scenica e regia Luca Di Tommaso, con gli allievi de LA BAZZARRA. Il mito classico di Orfeo e Euridice, ridotto a breve performance, è riletto attraverso le lenti del corpo. Ancora PER AMOR SUO testo e regia Maria Porzio. Il testo è liberamente ispirato ad una leggenda raccontata da Matilde Serao nelle sue “Leggende Napoletane”, sulla nascita di tre monasteri, tra cui il noto complesso di Donnaregina. Serata finale dei corti con il verde con lo spettacolo FINIS FULGIDO FALCO da un progetto de Il Teatro nel Baule diretto da Simona Di Maio. In un rettangolo, 2mX1m, protagonisti sette attori. Nessuna quinta, nessun costume. Solo gioco di corpi, suoni e voci. Una fiaba russa: Finis Fulgido falco. Ovvero l’avventura della fanciulla che si liberò dell’invidia delle sorelle e di come un principe fu liberato dall’incantesimo. SEGUE L’UNIVERSO DI KEITH Testo e regia Ivan Improta, e concluderà la serie MIRROR QUEST di Claudio Buono, regia Vittorio Passaro. “Avete mai sognato un videogioco che possa superare i confini del virtuale?” La premiazione dei corti per il miglior testo, la migliore regia, il migliore attore e la migliore attrice, avverrà nella serata di gala del 22 ottobre.