È morta all'età di 90 anni Sandra Milo. Attrice prediletta da Federico Fellini, ma anche conduttrice televisiva e cantante, si è spenta nella sua abitazione di Roma, circondata dalla famiglia, che ha diffuso la notizia della sua scomparsa. 

Nata come Elena Salvatrice Greco a Tunisi l’11 marzo 1933 da padre siciliano e madre toscana, trascorre l’infanzia a Vicopisano, borgo medievale in provincia di Pisa, dove frequenta le scuole elementari fino alla quarta classe, per trasferirsi poi con la famiglia a Viareggio. Nel 1948, a 15 anni, sposa il marchese Cesare Rodighiero, da cui rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro. Il matrimonio dura solo qualche mese (in seguito annullato dal Tribunale della Sacra Rota). 

Esordì nel cinema giovanissima, a 22 anni, nel 1955 con “Lo scapolo”, regia di Antonio Pietrangeli, al fianco di Alberto Sordi. Ma il primo ruolo importante è arrivato quattro anni più tardi con «Il generale Della Rovere» di Roberto Rossellini. Da allora ha recitato in decine di pellicole, firmate dai maggiori registi italiani, tra i quali, per citarne solo alcuni, Mauro Bolognini, Pupi Avati, ma anche da maestri del francesi come Jean Renoir e Claude Autant-Lara. Ultimo film, il documentario “Roma santa e dannata” di Daniele Ciprì. 

Attrice diva di grandi film - come «8 e 1/2» di Federico Fellini che vinse due Oscar - e popolare personaggio televisivo, Sandra Milo, con il suo fisico prorompente e l’autoironia, ha saputo interpretare durante la sua carriera sia ruoli comici, che drammatici, che patetici. E con i suoi quattro matrimoni, il grande amore per Fellini e la relazione con il segretario socialista Bettino Craxi ha conquistato per lungo tempo le cronache rosa. Destinata dalla morbida opulenza del suo fisico a impersonare la ragazza votata all’amore, sempre disponibile al corteggiamento, sia al cinema che in tv ha saputo gestire con sorniona ironia la svagata consistenza dei suoi personaggi, destreggiandosi tra comicità e malizia. Famosa particolarmente nel cinema degli anni Sessanta, Sandra Milo ha recitato soprattutto in film d’autore, e ha avuto successo anche in Francia.

Dopo «Lo scapolo», è stata ancora diretta da Pietrangeli sia in «Adua e le compagne» (1960), che in «Fantasmi a Roma» (1961) e in «La visita» (1964). Ha vinto due volte il Nastro d’argento, nel 1964 per «8 e 1/2» (1963) e nel 1966 per «Giulietta degli spiriti» (1965), entrambi Fellini. Tra gli altri numerosi film da ricordare: «Frenesia dell’estate» (1963), «Le voci bianche» (1964), «Le belle famiglie» (1964), «L’ombrellone» (1965). Per un periodo ha abbandonato le scene per dedicarsi alla famiglia.

Negli anni Ottanta è stata intensa la sua carriera di conduttrice televisiva, che le ha regalato popolarità grazie ai programmi «Mixer» e «Piccoli fans» su Rai 2. Negli anni Duemila è tornata a recitare in teatro e per il grande schermo, tra le ultime pellicole interpretate: «Il cuore altrove» di Pupi Avati (2003); «Happy Family» di Gabriele Salvatores (2010); «A casa tutti bene» di Gabriele Muccino (2018); «Un nemico che ti vuole bene» di Denis Rabaglia (2018). Nel 2020 ha ricevuto il Globo d’Oro alla carriera e nel 2021 il David Speciale alla carriera.

Dopo aver ricevuto il David di Donatello alla carriera nel 2021, nel 2022

Sandra Milo è protagonista del docu-reality «Quelle brave ragazze», con Mara Maionchi ed Orietta Berti. Nel 2023 ne viene prodotta una seconda edizione, sempre con Milo affiancata ancora da Maionchi e da Marisa Laurito (in sostituzione di Orietta Berti). Il 21 dicembre 2023 è tra i protagonisti della serie comedy di Prime Video, Gigolò per caso, 6 episodi per la regia di Eros Puglielli, con, tra gli altri, Christian De Sica e Pietro Sermonti.

Vicina al Partito Socialista Italiano dagli anni Sessanta, negli anni Ottanta Sandra ebbe una relazione segreta con l’allora leader Bettino Craxi. «Era un uomo intelligente, colto, curioso ma anche di una timidezza che pochi conoscevano – raccontava di lui al Corriere della Sera -. Mi ha presa con le parole prima che fisicamente, mi parlava anche a letto, durante l’amore. E io, sessualmente, sono stata pazza di lui. Per un paio di anni ci siamo frequentati in segreto ma poi l’ho lasciato per il terrore che mio marito, Ottavio De Lollis, lo scoprisse: era geloso, da lui ho preso un sacco di botte».