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A Flaminio PiccoliCaro Piccoli,mi rivolgo a te con la fiducia e l'affetto che sai. Sei tu ora, punto di riferimento. E vedo il segno della tua presenza nel fatto che sia stato sin qui evitato il peggio, la chiusura indiscriminata. Guardando agli aspetti umanitari, che sono essenziali e valgono per tutti i Paesi, bisogna rapidamente approfondire questa breccia. Andare avanti, cioè, nel concreto, senza illudersi che invocazioni umanitarie possano avere il minimo effetto. Non dividete sul sangue la D. C., non illudetevi di risolvere così i problemi del paese, date fiducia, ora che si manifesta intero, all'umanitarismo socialista, anche se vi fosse la sfida della crisi, la cui composizione del resto è stata così faticosamente accettata. La crisi, per questo motivo che lascia allo scoperto i comunisti, non ci sarebbe o almeno sarebbe risolvibile. Non lasciate allo scoperto i vecchi amici che hanno dato fino all'ultimo. Sarebbe un fatto obbrobrioso e immorale. Sarebbe un eroismo su basi fragilissime.Scusa queste considerazioni che, soprattutto per la famiglia dovevo fare, ed abbiti i più cordiali salutiAldo MoroA Riccardo MisasiCarissimo Riccardo,un grande abbraccio e due parole per dirti che mi attendo, con l'eloquenza ed il vigore che ti sono propri, una tua efficace battaglia a difesa della vita, a difesa dei diritti umani, contro una gretta ragion di Stato. Tu sai che gli argomenti del rigore, in certe situazioni politiche, non servono a nulla. Si tratta di ben altro che dovremmo sforzarci di capire. Se prendi di petto i legalisti, vincerai ancora una volta. Non illudetevi di invocazioni umanitarie. Vorrei poi dirti che, se dovesse passarsi, come ci si augura, ad una fase ulteriore, la tua autorità ed esperienza di Presidente della Commissione Giustizia, dovrebbero essere, oltre che per le cose in generale che interessano, preziose per alcuni temi specifici che tu certo intuisci.Grazie e tanti affettuosi saluti.Aldo MoroA Tullio AncoraCaro Tullio,un caro ricordo ed un caloroso abbraccio. Senza perdersi in tante cose importanti, ma ovvie, concentrati in questo. Ricevo come premio dai comunisti dopo la lunga marcia la condanna a morte.Non commento. Quel che dico, e che tu dovresti sviluppare di urgenza e con il garbo che non ti manca, è che si può ancora capire (ma male) un atteggiamento duro del PCI, ma non si capirebbe certo che esso fosse legato al quadro politico generale la cui definizione è stata così faticosamente raggiunta e che ora dovrebbe essere ridisegnato. Dicano, se credono, che la loro è una posizione dura e intransigente e poi la lascino lì come termine di riferimento.È tutto, ma è da fare e persuadere presto.AffettuosamenteAldo MoroA Giulio AndreottiCaro Presidente,so bene che ormai il problema, nelle sue massime componenti, è nelle tue mani e tu ne porti altissima responsabilità. Non sto a descriverti la mia condizione e le mie prospettive. Posso solo dirti la mia certezza che questa nuova fase politica, se comincia con un bagno di sangue e specie in contraddizione con un chiaro orientamento umanitario dei socialisti, non è apportatrice di bene né per il Paese né per il Governo. La lacerazione ne resterà insanabile. Nessuna unità nella sequela delle azioni e reazioni sarà più ricomponibile. Con ciò vorrei invitarti a realizzare quel che si ha da fare nel poco tempo disponibile.Contare su un logoramento psicologico, perché son certo che tu, nella tua intelligenza, lo escludi, sarebbe un drammatico errore. Quando ho concorso alla tua designazione e l'ho tenuta malgrado alcune opposizioni, speravo di darti un aiuto sostanzioso, onesto e sincero. Quel che posso fare, nelle presenti circostanze, è di beneaugurare al tuo sforzo e seguirlo con simpatia sulla base di una decisione che esprima il tuo spirito umanitario, il tuo animo fraterno, il tuo rispetto per la mia disgraziata famiglia.Quanto ai timori di crisi, a parte la significativa posizione socialista cui non manca di guardare la D. C., è difficile pensare che il PCI voglia disperdere quello che ha raccolto con tante forzature.Che Iddio ti illumini e ti benedica e ti faccia tramite dell'unica cosa che conti per me, non la carriera cioè, ma la famiglia.Grazie e cordialmente tuoAldo MoroA Bettino CraxiCaro Craxi,poiché ho colto, pur tra le notizie frammentarie che mi pervengono, una forte sensibilità umanitaria del tuo Partito in questa dolorosa vicenda, sono qui a scongiurarti di continuare ed anzi accentuare la tua importante iniziativa. È da mettere in chiaro che non si tratta di inviti rivolti agli altri a compiere atti di umanità, inviti del tutto inutili, ma di dar luogo con la dovuta urgenza ad una seria ed equilibrata trattativa per lo scambio di prigionieri politici. Ho l'impressione che questo o non si sia capito o si abbia l'aria di non capirlo. La realtà è però questa, urgente, con un respiro minimo. Ogni ora che passa potrebbe renderla vana ed allora io ti scongiuro di fare in ogni sede opportuna tutto il possibile sull'unica direzione giusta che non è quella della declamazione. Anche la D. C. sembra non capire. Ti sarei grato se glielo spiegassi anche tu con l'urgenza che si richiede.Credi, non c'è un minuto da perdere. E io spero che o al San Rafael o al Partito questo mio scritto ti trovi. Mi pare tutto un po' assurdo, ma quello che conta non è spiegare, ma, se si può fare qualcosa, di farlo.Grazie infinite ed affettuosi salutiAldo MoroIl 25 aprile, trentatreesimo anniversario della Liberazione, sindacati, Pci e Dc si sono impegnati in una mobilitazione straordinaria. Dappertutto i comizi intrecciano l'anniversario della Liberazione alla lotta contro il terrorismo. A Roma, alla manifestazione indetta dal movimento e da Autonomia, ci sono state violentissime cariche della polizia.Il segretario dell'Onu, Waldheim, interviene con un nuovo appello via satellite, in cui chiede il rilascio di Moro: «Tale atto di pietà sarà ricevuto con un senso di sollievo da tutto il mondo». Un portavoce delle Nazioni Unite precisa che l'iniziativa di Waldheim è a titolo personale.Il 26 aprile Zaccagnini si incontra con Craxi per capire quali siano in concreto le possibili iniziative a cui il segretario socialista fa riferimento. Le indicazioni di Craxi vertono sul riesame della situazione delle «carceri speciali» e su provvedimenti di grazia a favore di alcuni detenuti brigatisti, per le loro condizioni di salute. Dopo aver visto Craxi, Zaccagnini consulta telefonicamente altri leader Dc ed esponenti della maggioranza. In serata, dopo una riunione a piazza del Gesù, Piccoli dichiara: «La nostra linea rimane immutata». Il vicesegretario socialista Signorile è intervistato dalla «Repubblica»: «Con questo allucinante attendere la notizia dell'assassinio di Moro, con questo immobilismo, non abbiamo sfruttato le "due linee" che chiaramente esistono all'interno delle Br». Signorile, che nell'intervista ritorna sulla possibilità di iniziative, ha incontrato Piperno e Pace, entrambi ex leader di Potere Operaio, i quali hanno insistito sulla necessità di dare presto segnali di concreta disponibilità. Fanfani fa visita a Eleonora Moro; un colloquio di circa mezz'ora. Intanto si registrano reazioni durissime all'appello di Waldheim. Viene considerato una sorta di «ufficializzazione» delle Br.Steve Pieczenik, che ha fatto parte del gruppo di esperti del ministro degli Interni, rilascia una dichiarazione dagli Stati Uniti, dove è tornato da poco: «Poiché l'obiettivo evidente dei terroristi era ed è destabilizzare lo Stato italiano, è stato estremamente importante rispondere facendo chiaramente comprendere che se l'onorevole Moro è una figura essenziale della democrazia italiana, tuttavia nessuno è indispensabile».Verso la Croce Rossa si era intanto mosso Cottafavi, diplomatico e amico di Moro, da lui stesso sollecitato. Per il governo, Andreotti fa sapere di essere decisamente contrario: l'intervento della Croce Rossa significherebbe un «riconoscimento internazionale di parti belligeranti».Il 28 aprile, a sera, conferenza stampa televisiva del presidente del Consiglio. È il sigillo definitivo al rifiuto del governo a trattare con le Br. «Chi ha responsabilità di governo giura di rispettare e far rispettare le leggi, questo è un limite che nessuno di noi ha il diritto di valicare». Andreotti ha aggiunto: «Lo Stato è qualcosa che sta al di sopra di noi».Lanfranco Caminiti