«La sensazione è che gli autori del concorso di quest'anno abbiano deciso di affrontare temi attuali in maniera più indiretta, con dei filtri che a volte sono letterari, come nel caso delle numerose trasposizioni cinematografiche di romanzi, o di genere». Queste erano state le parole del direttore artistico Alberto Barbera durante la conferenza stampa di presentazione di Venezia 73. I film in concorso della seconda giornata di Festival confermano questa visione.Derek Cianfrance si lascia trasportare dal melodramma e dalla coppia Vikander - Fassbender per interrogarsi sulla natura delle relazioni umane e Denis Villeneuve realizza il sogno di fare un film di fantascienza adattando il romanzo Storia della tua vita di Ted Chiang sul grande schermo, realizzando Arrival con Amy Adams e Jeremy Renner.«Sognavo di fare un film di fantascienza già dall'età di dieci anni», così Denis Villeneuve ha spiegato la sua virata verso il thriller sci-fi. L'occasione si è presentata con Story of Your Life di Ted Chiang, che ha fornito al regista francese gli strumenti ed i mezzi giusti per affrontare tematiche universali. È un giorno qualunque nella vita della linguista e insegnante Louise Banks quando il mondo intorno a lei viene sconvolto dalla notizia dell'arrivo, in varie città del globo, di misteriose navi aliene. Per poter comunicare con gli stranieri ed evitare lo scontro tra civiltà, l'esperta, interpretata da Amy Adams, verrà chiamata a dirigere una task force con l'obiettivo di riuscire a comunicare o imparare la lingua aliena ed evitare così il peggio.Con i suoi precedenti film, Prisoners e Sicario, Denis Villeneuve aveva convinto spettatori europei e americani di saper non solo dirigere ogni singola sfumatura di quell'infinito thriller che è la mente umana ma anche di riuscire a centrare sempre il giusto cast per i suoi film. Era stato così per Sicario con Emily Blunt e Benicio Del Toro e la presenza delicata e imponente di Amy Adams in Arrival non può che sigillare questa affermazione.Louise ed Ian, il matematico interpretato da Jeremy Renner che la accompagna nella missione "di contatto", sono persone aperte alle possibilità, sono disposte a investire ogni loro energia ed esperienza per poter oltrepassare il muro del linguaggio e connettersi con questi esseri diversi.Arrival è una continua metafora. Si rivolge al mondo occidentale attraverso gli occhi, le mani e le visioni di Louise ricordandoci una lezione fondamentale: il contatto con lo "straniero" non è sempre sinonimo di distruzione ed invasione ma se ci si apre alla possibilità, l'alieno potrebbe donarci un diverso punto di vista sulla realtà che abbiamo di fronte. Grazie ad un montaggio veloce, ricco di viaggi nella mente della protagonista, la fantascienza diventa solo un pezzo minuscolo di un puzzle pieno di flashback su un passato che forse sarà futuro. Nel confronto con queste creature, gli umani sono costretti ad indagare sulla propria natura, sul concetto di tempo e di destino. Se potessimo sapere fin da ora dove il futuro ci porterà, ci comporteremmo in maniera differente? Forse, citando le parole di Jeremy Renner nel film, cercheremmo dichiarare con più convinzione ciò che proviamo. Denis Villeneuve ha centrato nuovamente il bersaglio e la Mostra di Venezia si gode il secondo giorno di trionfi.