Di giornalisti innocui e corifei, sempre alla ricerca dell’applausetto e del consenso da casa ne è pieno il mondo e non sappiamo proprio cosa farcene.

Di questa cosa te ne accorgi quando se ne vanno via gli altri, quelli che stanno dell’altra sponda, che mai li troverai a fare le vittime o i paraculi pedanti, che se ne fregano dei fischi, dei buu o di piacere al pubblico, nemici del conformismo, dell’etichetta e del moralismo. Persone intelligenti e libere, che non si nascondono mai, anche se ti snervano con la polemica con il gusto della logomachia, schiette persino nella malafede.

Maria Giovanna Maglie era così, eccessiva, aspra ai limiti dell’antipatia, indisposta a cercare mediazioni e punti di equilibrio sulle sue opinioni, nette, radicali, tagliate con l’accetta e difese a suon di metaforici montanti in quel ring che per lei era il giornalismo. E siccome era abituata a dar battaglia, non si offendeva mai se la prendevi di petto, magari ti gridava addosso le sue ragioni, con sgarbo, ma senza mai varcare il limite della maleducazione e della volgarità. La frase «più scema» che potevi pronunciare in un talk show per lei era «fammi continuare, io non ti ho interrotto» e tutto la pretesca ipocrisia delle madonnine infilzate che piagnucolano in tv.

A Maria Giovanna Maglia potevi interromperla come e quando volevi e senza causare chissà quali drammi, anche perché lei lo faceva molto spesso, sovrastandoti con le sue ruvidezze, anche quando si ritrovava sola contro tutti quasi compiaciuta nel recitare il ruolo della “cattiva” e di causare attacchi di nervi nei suoi antagonisti, specie quando discuteva della “sua” attualità internazionale.

Le posizioni filoatlantiche e guerrafondaie ai limiti della faziosità, il sostegno incondizionato ai governi israeliani, le uscite a volte spiacevoli contro l’islam e i musulmani non le hanno certo creato pletore di amici. Sapeva di provocare ed era ciò che voleva, probabilmente anche per indole personale. Eppure tutte le persone che l’hanno conosciuta, anche e soprattutto gli avversari ai quali sapeva rendere l’onore delle armi, dicono tutte la stessa cosa: dietro i riflettori sapeva essere una donna simpaticissima e generosissima, animata da una passione autentica per il giornalismo e per i piaceri della vita, priva di rancori e malanimi.

Apparteneva a quella generazione che viveva il giornalismo politico come una seconda pelle, un’immersione totale che rende superflua la separazione tra pubblico e privato. Ha attraversato lo stesso sentiero politico e professionale di molti suoi coetanei: nata a sinistra nella culla del Pci, è stata giovane redattrice de L’Unità alla fine dei ‘70, nella stagione più cruenta degli anni di piombo.

Folgorata dall’astro di Bettino Craxi, nel 1987 lascia il giornale fondato da Antonio Gramsci e approda in Rai al Tg2 su suggerimento diretto dell’ex segretario socialista, attirandosi così l’odio degli ex compagni di partito. Un passaggio che racconta lei stessa con grande senso dell’umorismo: «Ero circondata da persone che pensavano che fossi una stronza, che aveva tradito il Pci. E poi ero considerata "la grande amica di Craxi". Ma io ero la raccomandata di Craxi, non “la grande amica”».

Il grande pubblico la conosce nel 1990 allo scoppio della prima guerra del Golfo che copre come inviata in Medio Oriente. A conflitto terminato conquista l’ambito ufficio di corrispondenza da New York dove rimane per alcuni anni. Durante la seconda repubblica è stata sì berlusconiana ma con moderazione, poco interessata alle beghe intestine del Cavaliere, sempre concentrata sull’amata geopolitica.

Capace di fiutare lo spirito dei tempi intuisce le potenzialità del cosiddetto sovranismo, pronostica contro ogni previsione il trionfo di Donald Trump e nell’ultimo decennio si è situata genericamente a destra, appoggiando la Lega di Matteo Salvini. Con le dovute proporzioni Maria Giovanna Maglie era una versione pop di Oriana Fallaci sulla quale ha scritto una bella biografia e con la quale condivideva l’ispirazione “neo con” degli ultimi anni, ma di erto non l’aristocratico livore...