Due volte a un passo dall'Oscar, conquistò il grande pubblico sul finire degli anni '70 con il classico Fuga di mezzanotte. Sir Alan Parker, il regista britannico di Evita e Saranno Famosi, si è spento oggi all'età di 76 anni dopo una lunga malattia.  Di una lunga carriera dorata disse lui stesso annunciando il ritiro cinque anni fa: «Ho fatto il regista dall’età di 24 anni, ogni giorno è stata una battaglia, ogni giorno è stato complicato, una volta a litigare con il produttore la volta dopo con gli studios. Ma ho imparato in fretta, sono salito sul ring e ho rifilato pugni per tutta la mia vita. Tutti quelli che hanno lavorato con me sanno che ho combattuto perché alla fine facessimo il film che volevamo fare». Nato a Londra nel 1944, Parker ha cominciato la sua carriera come copywriter nelle agenzie pubblicitarie, creando spot e filmati commerciali. Presto divenne produttore guadagnando numerosi premi e riconoscimenti. Vincitore di 10 Academy Awards e 10 Golden Globes, fu artista eclettico, multiforme, capace di mescolare musica e immagini in maniera magistrale. «Uno dei pochi registi capace davvero di adattare i musical al grande schermo», commenta su twitter Andrew Lloyd Webber, compositore del film Evita in cui Madonna vestiva i panni della first lady argentina Eva Peron. A questo filone di classici musicati appartengono anche Piccoli gangsters, Pink Floyd The WallThe Commitments.  Il film che lo consacrò al successo di pubblico e critica nel 1978, Fuga di mezzanotte, prende spunto dalla vicenda reale di un giovane cittadino americano, Billy Hayes, arrestato per possesso di droga in Turchia e che, nonostante le lunghe vicende giudiziarie, riesce a tornare in patria solo grazie ad un'evasione. Una pellicola di tale durezza di tale durezza da diventare un modello del genere. La dimensione politica e la difesa dei diritti civili sono un altro filone rilevante della sua produzione: Mississippi burning (1988), con Gene Hackman e Willem Dafoe, si concentra su un brutale caso di razzismo nell’America degli anni Sessanta; Benvenuti in Paradiso (1990), con Dennis Quaid, riapre la drammatica pagina dei campi di concentramento statunitensi destinati ai detenuti giapponesi; The life of David Gale (2003), con Kate Winslet e Kevin Spacey, si schiera apertamente contro la pena di morte. Tra le opere più personali Spara alla Luna (1982), con Albert Finney, e il grottesco Morti di salute (1994), con Anthony Hopkins. Come racconta un su familiare, ha trascorso gli ultimi anni dal ritiro dedicando alla sua vera passione, la serigrafia e la pittura.