Compie 10 anni MasterChef Italia, il talent culinario di Sky prodotto da Endemol Shine Italy che dal 17 dicembre ogni giovedì su Sky Uno e in streaming su Now TV, festeggia il compleanno con una decima edizione che punta alla massima qualità, nella ricerca del migliore chef amatoriale d’Italia. Alla guida del programma, a giudicare, istruire, accompagnare i concorrenti, tre chef stellati: Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.

Selezioni durissime quest’anno per un’edizione che vuole alzare sempre più l'asticella e assolvere al doppio compito di intrattenere il pubblico da casa e allo stesso tempo, infondere serietà e impegno nel cercare nuove forme d’arte culinaria.

In collegamento zoom ad anticipare l’edizione del decennale, i tre capi chef ma anche Nils Hartmann ( Senior Director Original Production Sky Italia), Antonella d’Errico ( Vice President Sky Entertainment Channels), Leonardo Pasquinelli ( CEO Endemol Shine Italy) e Stefania Rosatto ( curatrice MasterChef Italia per Endemol Shine Italy).

A raccontare il diverso punto di partenza di questa edizione, considerando il momento particolare che stiamo vivendo, è proprio Hartmann che a cuore aperto descrive gioie e dolori di questa sfida complessa ma soddisfacente che è stata e sarà la 10 edizione del programma: «Questo lockdown ci ha regalato degli chef in forma strepitosa. MasterChef arriva alla 10° edizione in un momento in cui passeremo il Natale chiusi in casa a cucinare. Pur parlando del territorio italiano ha grande apertura internazionale. I concorrenti vengono da tutti i posti del mondo e la produzione è riuscita a fare delle esterne e far arrivare ospiti internazionali. Non potendo viaggiare questa è una maniera virtuale di farci girare il mondo attraverso il cibo».

Con un totale impegno green, MasterChef sarà infatti un programma eco- friendly, arriverà un’edizione con degli ulteriori “guizzi” come li ha definiti Antonella d’Errico: «Per il Covid le selezioni sono avvenute tramite zoom, gli chef stellati hanno fatto la loro prima selezione sulla base di un piatto che le persone hanno cucinato a casa loro». Tra gli chef, il primo a parlare è Antonino Cannavacciuolo, che dedica le sue prime parole al suo compagno giudice Bruno Barbieri: «Prima di tutto vorrei fare i complimenti a Bruno Barbieri, perché ha fatto tutte e dieci le edizioni ed è un record, la nostra punta di diamante. Poi voglio fare i complimenti agli autori che hanno trasformato un qualcosa di brutto in positività. Con Zoom siamo entrati nelle case dei concorrenti e quando poi sono arrivati in studio, avevamo già un'infarinatura di chi erano e la loro passione per la cucina. Abbiamo già capito chi possedeva le qualità giuste e chi no».

A questo elogio si accoda Giorgio Locatelli, direttamente da una Londra nuovamente in lockdown: «Tutto il team di MasterChef, composto da 130 persone, ha reagito positivamente a questo challenge, è stato bellissimo vedere una selezione di aspiranti chef che venivano da differenti paesi e differenti aspetti sociali, sembrava di vedere un’Italia moderna, rifletteva l’Italia di adesso. Poi come ha detto Antonino, abbiamo chef Barbieri e chi ha paura se c’è il nostro piccolo Leader».

Chiamato in causa con tutte queste parole d’amore, Barbieri interviene: «Come sono buoni i giudici con me oggi. Devo dire che ci sarà stato anche il Covid ma non ce ne siamo accorti. D'altra parte, per il 10° anno c'era la necessità di una marcia in più, le masterclass di persone che arrivavano da altri paesi ci hanno aiutato ad alzare l’asticella». Dieci anni di MasterChef Italia portano inevitabilmente a fare un bilancio di un periodo attraverso il quale la percezione della gente verso l’arte culinaria è radicalmente cambiata anche grazie o attraverso programmi di cucina come questo. La parola alle opinioni dei tre chef, a partire da Locatelli : «Sicuramente la cucina, qui in Inghilterra è il nuovo rock ' n roll Per i giovani, negli anni ‘ 80 e ‘ 90, la cucina era qualcosa che faceva la mamma. Penso che MasterChef abbiamo davvero cambiato la maniera in cui la gente guarda al mangiare di tutti i giorni». «In 10 anni è cresciuta proprio l'italia del food - commenta Cannavacciuolo - quella che va a cercare l’ingrediente, legge l'etichetta, si cura dell'impiattamento».

Conviene con i colleghi Bruno Barbieri che aggiunge: «MasterChef ha dato la possibilità a tantissimi piccoli produttori, che non hanno la forza di arrivare alla grande distribuzione, di farsi conoscere».

Dopo i bilanci italo- culinari si passa poi a quelli personali, capita spesso infatti che i giudici durante le varie prove, si confrontino anche tra loro su come svolgerebbero certi “pressure” o “invention” test.

Quanto è stata influenzata la cucina e l’arte di questi tre chef stellati in questi anni di MasterChef, nel confronto tra loro, gli ospiti internazionali e gli aspiranti chef? Risponde subito Giorgio Locatelli: «La cosa più importante per uno chef e per un ristoratore è sapere chi è il suo cliente, perché poi lo chef cerca di adattare un poco il suo stile a quello che il suo cliente gli chiede. Fare Master-Chef è finalmente capire che cosa la gente fa a casa perchè si sa noi chef siamo un po’ viziati, prendiamo il telefono e ordiniamo gli ingredienti più ricercati e speciali che vogliamo. Vedere cosa voi veramente avete a casa è importantissimo e secondo me questa esperienza mi ha insegnato la maniera in cui la gente vede il mangiare, differente da come la vediamo noi cuochi».

Cannavacciuolo concorda e parla di palestra: «Io definisco MasterChef un allenamento, quando torno poi nel mio ristorante, faccio la partita. Io imparo tutti i giorni in questo programma». Confessa Bruno Barbieri: «In tutti questi anni ho beccato anche delle cose, nel senso che ci sono stati dei concorrenti che hanno avuto delle idee molto interessanti che io ho fatto mie quindi non è solo da parte mia dare un qualcosa a loro ma anche un ricevere. Un cuoco non ha mai finito di imparare e trovo anche molto interessante tutto quello che sto riuscendo ad apprendere da persone che arrivano da altri paesi».

«la cucina è il nuovo rock...»

IN GRANDE FORMA I GIUDICI BRUNO BARBIERI ( L’UNICO AD AVER PARTECIPATO A TUTTE LE STAGIONI DEL PROGRAMMA), ANTONINO CANNAVACCIUOLO E GIORGIO LOCATELLI CHE GIURA: «PER I GIOVANI DI OGGI LA CUCINA È IL NUOVO ROCK AND ROLL».

CON L’INGRESSO IN GARA DI CONCORRENTI DI ALTRI PAESI IL LIVELLO DELLA COMPETIZIONE SI È ALZATO ANCORA DI PIÙ