Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha paragonato la guerra nel suo Paese a un «11 Settembre che si ripete ogni giorno da tre settimane». Nel discorso al Congresso americano Zelensky ha chiesto una «no-fly zone sul cielo ucraino per ragioni umanitarie». «Sta accadendo qualcosa - ha aggiunto - che l’Europa non vedeva da ottant’anni». Zelensky ha quindi ringraziato il presidente Joe Biden per il «suo impegno» al fianco dell’Ucraina. «Ho un sogno, ho il bisogno che il nostro cielo sia protetto. Ho bisogno del vostro aiuto. "I have a dream", ricordate? L’Ucraina è grata agli Usa per l’incredibile appoggio», «sono grato a Biden per il suo coinvolgimento personale e sincero impegno a difesa della democrazia del mondo», ma «vi chiedo di fare di più». «Se è troppo chiedere una no fly zone, offriamo un’alternativa», ha proseguito Zelensky, «sapete di cosa abbiamo bisogno, ci servono subito aerei, ci serve una forte aviazione per proteggere la nostra gente, la nostra libertà e la nostra terra, per proteggere l’Europa». «Chiediamo che i caccia che sono già a disposizione degli Usa - ha aggiunto riferendosi all’offerta fatta dalla Polonia dei Mig 29 - Sapete che questi aerei ci sono ma sono a terra e non nei cieli ucraini», ha aggiunto Zelensky. Nel corso del suo intervento al Congresso americano, è stato proiettato un video documento sulla guerra. Immagini agghiaccianti, toccanti, con una rassegna di volti di bambini in lacrime, feriti, di corpi gettati nelle fosse, immagini che sembravano appartenere a un’epoca lontana. Il Congresso ha seguito le immagini in silenzio. Grande commozione tra alcuni membri di Camera e Senato. Con questa guerra «si decide il destino del nostro Paese e del nostro popolo, se saremo liberi, se avremo la nostra democrazia», ha detto Zelensky, sottolineando che la Russia «non ha attaccato solo noi, ma i nostri valori umani, il nostro diritto di vivere liberi nel nostro Paese». «Ho quasi 45 anni ma il mio cuore si è fermato insieme a quello dei 100 bambini uccisi, per me non ha più senso vivere se non fermo la morte, questo è il mio compito principale come leader», ha aggiunto Zelensky in uno dei passaggi più forti del discorso. «Tutte le compagnie americane devono lasciare la Russia, devono lasciare immediatamente un mercato sporco del nostro sangue», ha aggiunto il presidente ucraino. «Nemmeno un centesimo deve alimentare la macchina militare russa».
L'accusa dei media ucraini: uccisi civili in fila per il pane
«Oggi le forze russe hanno aperto il fuoco e ucciso dieci persone in fila per il pane a Chernihiv. Questi attacchi atroci devono cessare». È quanto si legge in un tweet dell’ambasciata Usa in Ucraina dopo le denunce arrivate dai media locali. «Stiamo considerando - aggiunge il tweet - tutte le opzioni a disposizione per garantire la responsabilità per ogni crimine atroce in Ucraina».
Accordo di pace, un bozza in 15 punti
Una bozza di accordo di pace in 15 punti su cui «Ucraina e Russia hanno fatto progressi significativi». Ne parla il Financial Times, secondo cui il piano include il cessate il fuoco ed il ritiro delle truppe russe in cambio della dichiarazioni di neutralità di Kiev, che dovrebbe accettare anche limiti alle sue forze armate. Secondo tre persone al corrente dei colloqui citate dal quotidiano britannico, la proposta nel suo complesso è stata discussa lunedì dai negoziatori dei due Paesi e implicherebbe la rinuncia dell’Ucraina ad entrare nella Nato, con la promessa di non ospitare basi militari stranieri. Kiev, tuttavia, avrebbe la protezione di alleati come Stati Uniti, Regno Unito e Turchia. La natura delle garanzie occidentali per la sicurezza ucraina - ed il fatto che vengano accettate da Mosca - potrebbero rivelarsi «un grosso ostacolo per qualsiasi accordo», così come lo status dei territori ucraini occupati dalla Russia nel 2014, evidenzia il Financial Times.
Mosca: "Non vogliamo conquistare l'Ucraina"
Nel 21esimo giorno di guerra, il presidente russo, Vladimir Putin, ha assicurato che Mosca non vuole conquistare l’Ucraina, che però, ha aggiunto, non deve essere una minaccia per il suo Paese. Putin ha parlato di «successo» dell’operazione militare russa, mentre le Forze armate ucraine hanno lanciato «controffensive in diverse zone operative» non meglio specificate. Lo Stato maggiore di Kiev sostiene che «i russi si stanno ritirando in alcune direzioni» e l’intelligence britannica ha parlato di «stallo» dell’offensiva russa, le cui Forze sono «riluttanti a condurre manovre fuoristrada» e le cui manovre sono state ostacolate anche «dalla distruzione dei ponti da parte delle Forze ucraine». Da parte sua, il ministero della Difesa di Mosca ha snocciolato i «successi» sul campo dall’inizio di quella che definisce «l’operazione speciale» in Ucraina: «Distrutti 111 jet da combattimento, 68 elicotteri, 160 droni, 159 sistemi missilistici di difesa aerea, 1.353 carri armati e altri tipi di veicoli corazzati, 129 lanciarazzi, 493 sistemi di artiglieria e mortai e 1.096 veicoli militari speciali».
Mariupol, bombe sui civili in fuga
L’esercito russo avrebbe attaccato civili in fuga a Mariupol. Ci sarebbero vittime. Lo riferiscono le forze armate ucraine. Secondo le forze armate ucraine, l’attacco russo ha provocato un numero imprecisato di morti e feriti, tra cui un bambino. Il convoglio di civili, che erano diretti da Mariupol a Zaporozhye, sarebbe stato bersaglio di un lancio missilistico, ha riferito l’esercito ucraino su Telegram, pubblicando la fotografia di un bambino ferito e sanguinante. Inoltre le forze russe hanno sganciato una bomba sul Teatro di Mariupol, dove si nascondevano dei rifugiati che avevano perso le loro case. Lo riferisce Ukraïnska pravda che cita il Consiglio comunale di Mariupol. Le forze russe, sostiene il consiglio comunale, «hanno intenzionalmente e cinicamente distrutto il Teatro nel cuore di Mariupol. L’aereo ha sganciato una bomba su un edificio dove si nascondevano centinaia di civili di Mariupol. Non è ancora possibile valutare la portata di questo atto terribile e disumano, perché i bombardamenti delle aree residenziali continuano in città». Dopo l’attacco la parte centrale del Teatro è crollata e anche l’ingresso al rifugio antiaereo è crollato.